Sbiancamento della pelle: l’oscura piaga dell’Africa

Dal sud America all’Estremo Oriente fino ai Paesi africani: le creme che schiariscono l’incarnato vanno molto di moda tra le ragazze di colore tra i 21 e i 35 anni che sognano la pelle bianca per sentirsi più belle. Ma la pratica è pericolosa per la salute e preoccupante dal punto di vista culturale.

«Di’ addio alla tua pigmentazione», «indossa una nuova faccia!» suggeriscono volti di donne in primo piano su locandine e cartelloni pubblicitari che parlano inglese, cinese, spagnolo e arabo. Tra le mani delle meravigliose modelle dall’incarnato candido ritoccato al computer, campeggia un vasetto di crema ovviamente bianca, spacciata come miracoloso ritrovato di bellezza, proprio da cliché del marketing. Eppure a cadere nella tentazione di rispondere sì alla domanda retorica della réclame «Vuoi una pelle più chiara?» sono sempre più ragazze asiatiche, sudamericane e dell’Africa, desiderose di “correggere” di qualche tono il proprio colore di pelle.

Dai Caraibi all’estremo oriente e a sud fino ai paesi africani, la pratica dello sbiancamento della pelle non sembra affatto passare di moda. Nate negli anni Sessanta della decolonizzazione per le donne delle città africane, in poche decadi le creme ad effetto schiarente sono diventate il quarto prodotto più usato dalle casalinghe delle metropoli del continente dopo il sapone, il tè e il latte. Qualche anno fa l’Organizzazione mondiale della Sanità ha rilasciato uno studio con il quale dimostrava che il 77 per cento delle donne nigeriane praticavano lo sbiancamento della pelle, seguite dalle ragazze sudafricane, senegalesi, del Togo e Mali.

Ma dietro a quella che sembra una banale scelta di make-up, c’è ben altro.
Se per le giovani donne è una questione di estetica, infatti, in molti Paesi africani lo sbiancamento è diventato un’emergenza sanitaria nazionale. Pauline Youbouet Yao, presidentessa della Società di Dermatologia e Venereologia della Costa d’Avorio, uno dei Paesi più coinvolti nel fenomeno, ha dichiarato: «Due terzi delle ragazze che usano queste creme non conoscono i rischi dell’uso dei prodotti, perché sono analfabete o hanno frequentato solo le scuole elementari; l’altro terzo invece sa a cosa va incontro ma lo fa comunque per riaffermare la propria bellezza e perché, secondo loro, gli uomini preferiscono le donne chiare di carnagione».

Non stupisce dunque che le donne che si sottopongono a questi trattamenti casalinghi siano in maggioranza giovani e single. Uno studio della dermatologa ivoriano Youbouet ha appena dimostrato che del 25 per cento delle donne del Paese che si schiariscono la pelle l’80 per cento ha tra i 21 e i 35 anni e il 64% è in cerca di un compagno.

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In molti Paesi come Nigeria, Ghana e Costa d’Avorio i prodotti per lo sbiancamento sono stati dichiarati illegali e l’Organizzazione mondiale della Sanità ha vietato il commercio di creme che contengano più del 2 per cento di idrochinone e mercurio, componenti dannosi per la salute.
Le creme «miracolose» hanno infatti diverse controindicazioni: da un lato, la possibilità di procurarsi irritazione, acne, smagliature irreversibili e infezioni come la scabbia; dall’altro gli esperti dichiarano che questi prodotti possono causare diabete, ipertensione, insufficienza renale e cancro alla pelle.
L’applicazione di creme sbiancanti provoca, tra le altre cose, un assottigliamento dello strato cutaneo che può causare problemi gravissimi: in Costa d’Avorio sono noti casi di donne morte in sala parto dopo un cesareo, perché i punti di sutura non tenevano e impedivano la chiusura della ferita. In Sud Africa – che ha dichiarato illegali i trattamenti dal 1980 e che ha vietato l’uso della parola «sbiancamento» nei cartelli pubblicitari – un terzo delle ragazze continuano a fare ricorso a questa pratica e, entro il 2020, si teme un’impennata del numero dei tumori alla pelle.

Nonostante questi allarmi, troppo spesso gli ingredienti utilizzati nei cosmetici messi sul mercato continuano a non essere specificati e, al di là dei divieti, è ancora facile procurarsi creme sbiancanti. Comprarne un vasetto può costare anche 80 euro ma le ragazze non sembrano affatto disposte a smettere.La  carnagione chiara è ancora un mito per le giovani non occidentali che, seguendo l’esempio di diverse modelle e attrici di colore, vogliono raggiungere lo stereotipo dominante della bellezza, a qualsiasi prezzo.