E finalmente si gioca!

E finalmente si gioca!

A settembre riaprono scuole e asili. Grazie alla generosità dei sostenitori di Fondazione Pime, tre missioni hanno finalmente nuovi giochi da esterno. Per la felicità di tanti bambini

Regalare un sorriso ai bambini di tre missioni del Pime, in Cambogia, Costa d’Avorio e Messico, donando loro uno scivolo, un’altalena, una casetta… Era l’impegno che, poco meno di un anno fa, l’Ufficio Aiuto Missioni del Pime di Milano aveva scelto di portare avanti con la campagna di raccolta fondi a favore del progetto “Giochiamoci il Natale”.

Per raggiungere lo scopo è stato coinvolto l’intero Centro missionario di Milano che, a fine novembre dello scorso anno, si era mobilitato organizzando due concerti gospel nel teatro del Pime, un laboratorio per ragazzi al museo Popoli e Culture, una conferenza in biblioteca. A fare da cornice agli eventi, la mostra fotografica “I colori della pace” in cui erano stati esposti disegni sulla pace realizzati dai bambini delle missioni Pime e di altre comunità sparse nel mondo. I visitatori, tra cui molti sostenitori a distanza, sono stati ben felici di ammirare le opere dei piccoli artisti, gustando nel frattempo l’aperitivo solidale offerto dal negozio del Pime.

È stato davvero un bell’impegno per tutti quanti. Ma ne è valsa la pena. Molti sono stati i partecipanti alle varie proposte, chi per solidarietà, chi per curiosità, chi per semplice amicizia… Grazie a tutti siamo riusciti a mantenere la promessa fatta alle tre missioni di Chumkiri (Cambogia), Kani (Costa d’Avorio) e La Concordia (Messico). Sono passati alcuni mesi, il tempo necessario per far arrivare i fondi in missione, perché i giochi venissero acquistati, installati e, in alcuni casi – come in Costa d’Avorio – realizzati appositamente. E finalmente, ecco le immagini dei bambini felici, con il loro grazie espresso nelle parole dei missionari.

Dalla Cambogia, padre Gianluca Tavola scrive: «Eccoci qui, con i ragazzi della provincia di Kampot, una provincia che va dai monti di Kohsla al mare di Prekproh, passando per le verdi risaie di Chumkiri. Questi ragazzi vivono in luoghi diversi, ma sono accomunati dalla presenza della Chiesa cattolica che diventa per tutti luogo di ritrovo, formazione, divertimento e preghiera. In tutte le comunità i nostri ragazzi trovano accoglienza sin da piccoli. Un percorso di vita che li fa crescere nella gioia e nella voglia di stare insieme.

Vogliamo ringraziarvi di cuore per i nuovi giochi da esterno che abbiamo realizzato grazie alla vostra generosità. In ogni comunità ora abbiamo un’area attrezzata con altalene, giostre e anche uno scivolo. I ragazzi sono contenti di poter giocare insieme, e tutti siamo anche piú sereni nel vedere i bambini dell’asilo che possono ritrovarsi a giocare in un luogo più circoscritto e sicuro. Grazie di cuore per il vostro interesse e affetto».

In Costa d’Avorio, padre Davide Carraro vive nella missione di Kani, nel Nord del Paese, zona rurale tra le meno sviluppate, con un tasso di analfabetismo molto elevato e infrastrutture assenti. E quelle che ci sono spesso non funzionano. «La scolarizzazione dei bambini è particolarmente bassa poiché molte famiglie non hanno le possibilità economiche per iscrivere i loro figli a scuola. Da diversi anni ormai, grazie soprattutto al programma di sostegno a distanza con la Fondazione Pime Onlus, c’è una bella collaborazione tra la scuola materna e la parrocchia di Kani. La scuola, in funzione da pochi anni, era priva di giochi per bambini nel cortile. Più di una volta la direttrice ci aveva chiesto un aiuto per acquistarli e rendere più felici i bambini. Fino ad ora non avevamo mai risposto perché non ne avevamo la possibilità. Quando la Fondazione Pime Onlus ci ha presentato questo progetto, ben volentieri abbiamo accettato! Grazie per averci aiutato, per la gioia dei bambini!».

In Messico, padre Giovanni Manco e padre Ferdinand Kouadio Komenan operano nel villaggio La Concordia, Stato di Guerrero. Tra le montagne della cosiddetta Sierra Madre del Sur vivono 32 comunità di popoli indigeni, in gran parte agricoltori. La situazione sociale è variegata, le famiglie si formano già nell’adolescenza ed è comune trovare ragazze di 15-16 anni in attesa di un figlio. Per questo la popolazione è relativamente giovane. La media dei figli è di almeno quattro per famiglia, e non sono rare famiglie con perfino dieci figli, con un salario medio che non arriva a sette euro al giorno. «I bambini – scrive padre Ferdinand – rimangono in parrocchia tutto il giorno, giocando e gridando di gioia. Una volta montati i giochi, non siamo riusciti a tenerli lontani a lungo, anche se avevamo fissato un giorno per l’inaugurazione ufficiale. Pensate che alle nove di sera, a volte, ce ne sono ancora che vanno su e giù per lo scivolo! Un grazie sentito a tutti i benefattori che da lontano regalano la felicità ai nostri bimbi. Dio vi benedica». M