Rosalina Tuyuc, le vedove e la Madre Terra

Rosalina Tuyuc, le vedove e la Madre Terra

All’Incontro mondiale dei movimenti popolari anche la donna guatemalteca che ha fondato il Conavigua, il coordinamento delle vedove del genocidio. E oggi parla delle donne come protagoniste nella difesa della Madre Terra

 

Da ieri in Vaticano è in corso il Terzo Incontro Mondiale dei movimenti popolari che culminerà sabato nell’udienza con il Papa che proseguirà la riflessione sulle tre T – le inizili spagnole di terra, casa e lavoro – iniziato nei precedenti appuntamenti di Roma nel 2014 e Bogotà nel 2015. La giornata di oggi è stata dedicata al tema «Territorio e natura», sfida cruciale come ricordato dall’enciclica Laudato Sì. Non a caso i lavori sono iniziati con un ricordo di Berta Caceres, l’attivista honduregna che aveva partecipato al primo di questi incontri ed è stata uccisa l’anno scorso nel suo Paese proprio per il suo impegno per la difesa della terra.

Era molto atteso oggi l’intervento di Vandana Shiva, l’attivista indiana ormai da tempo in prima linea nelle battaglie per la terra. Che nel suo discorso non ha mancato di lanciare anche una sfida al mondo delle religioni: «Tutte le Chiese e le istituzioni confessionali dovrebbero trasformarsi in un santuario delle sementi», ha detto.

L’Incontro dei movimenti popolari è però una tribuna che vede presenti anche tante altre figure dalle storie quanto mai significative. Oggi – ad esempio – nello stesso panel di Vandana Shiva è intervenuta anche Rosalina Tuyuc, una grande donna coraggio del Guatemala. Avvolta negli abiti tradizionali della sua etnia maya-kaqchikel, ha iniziato a fare politica negli anni Ottanta, quando suo padre e suo marito sono stati sequestrati e uccisi dai militari nella guerra civile che per 36 anni (1960-1996) ha devastato il Guatemala, lasciando sul campo oltre 250mila vittime, 100mila orfani e un milione e mezzo tra rifugiati e sfollati.

Come attivista per i diritti umani Rosalina Tuyuc si è battuta perché lo Stato ammetta le proprie responsabilità nella scomparsa di migliaia di cittadini durante la guerra civile e risarcisca i parenti delle vittime. E lo ha fatto attraverso il Conavigua (Coordinamento nazionale delle vedove del Guatemala), una delle esperienze più importanti della società civile guatemalteca. Fiera delle sue origini maya Rosalina lotta perché gli indigeni, da sempre discriminati, possano integrarsi nell’economia, nella politica e nella società del suo Paese. E la sua è una testimonianza vivente di come rispetto del creato e giustizia per i poveri siano due facce di un’unica medaglia nel mondo di oggi.

Così oggi all’Incontro dei movimenti popolari ha ricordato che «parlare della Madre Terra, della madre natura, significa pensare alla vita» nella sua integrità. E proprio a partire dalla sua esperienza ha spiegato come il ruolo delle donne sia fondamentale in questo compito di protezione della Madre Terra, mettendo in guardia dalle false «offerte di crescita e di sviluppo» avanzate dalle imprese che vogliono mettere le mani sul territorio. I nostri popoli – ha aggiunto Roslaina Tuyuc – non accettano alcuna offerta in cambio della morte: «Siamo la continuità della vita, per questo è necessario vedere che l’acqua, la terra e le sementi sono elementi di vita e non del mercato e della morte. E quando i figli della Madre Terra vengono attaccati, dobbiamo lavorare in unità».