Cina: comincia l’anno del gallo, simbolo di resurrezione

Cina: comincia l’anno del gallo, simbolo di resurrezione

Domani il capodanno cinese inaugura l’anno del gallo. Simbolo di resurrezione per i cristiani, che in Cina lo festeggiano anche con iniziative di carità verso il prossimo.

Il gallo in Cina è considerato un portafortuna in virtù del fatto che il suo nome si pronuncia come la parola “felicità”, ovvero Ki. In molte culture è un animale strettamente legato al Sole, di cui annuncia il sorgere, è simbolo di rinascita e un alleato delle forze benefiche e protettrici. Nella simbologia cristiana il gallo che annuncia l’alba è simbolo di speranza nella resurrezione.

«Il gallo, associato con il sole, nella tradizione cinese, è visto come capace di allontanare gli spiriti malvagi» spiega padre Gianni Criveller del Pime, docente di teologia a Hong Kong. «Infatti, figure di ceramica venivano poste all’interno delle tombe o sopra i feretri allo scopo di proteggere l’anima del defunto. In virtù dell’omofonia con il carattere che significa “fortunato, di buon auspicio”, il gallo viene rappresentato ad augurare fortuna. In particolare, un gallo su una roccia è augurio di buona sorte per la famiglia. Il gallo con un pesce rappresenta invece l’augurio di prosperità». (nell’immagine a sinistra: portaincenso di ceramica a forma di gallo della dinastia Ming, National Palace Museum di Taipei)

Il simbolismo del gallo è molto importante nella tradizione cristiana. Nel cristianesimo, il ruolo speciale del gallo si riferiva all’episodio evangelico del canto all’alba, che causò il pentimento di Pietro previsto da Cristo. Inizialmente visto come un segno di rimorso, e più tardi nella tradizione medievale la figura di un gallo fu vista come immagine di vigilanza. Secondo la dottrina cristiana il gallo è il simbolo del potere della luce che scaccia le tenebre, esso veglia nelle ore di oscurità e annuncia la luce di Cristo che sorge a Oriente. Per questo motivo una sua effigie è posta già sulle chiese romaniche.

In Cina le comunità cattoliche festeggiano l’inizio del nuovo anno lunare con una messa solenne di ringraziamento anche con iniziative di carità verso il prossimo. ​Jinde Charities, l’ente caritativo cattolico cinese con la storia più lunga nel Paese, ha pubblicato in questi giorni il rapporto sulle sue attività del 2016, da cui si apprende che “in tutto l’anno sono stati spesi 14,5 milioni di Yuan (equivalenti a più di 2 milioni di euro) su un totale di 16 milioni di Yuan (equivalenti a 2,3 milioni di euro) raccolti. I principali progetti sostenuti hanno riguardato gli aiuti per i disastri naturali, borse di studio, anziani, zone e famiglie povere.

«Al capodanno cinese si augura pace, salute e felicità. In quest’anno del Gallo imitiamo la sua vivacità, il suo spirito di vigilanza» è l’augurio di padre Criveller.

 

Nell’immagine di copertina: Il gallo rosso di Marc Chagall