Filippine, un prete e i parrocchiani ostaggio dei jihadisti

Filippine, un prete e i parrocchiani ostaggio dei jihadisti

Sempre più drammatica la situazione a Marawi: un prete filippino e altri quindici parrocchiani presi in ostaggio nella cattedrale di Santa Maria

 

Si fa drammatica la situazione a Marawi, il capoluogo della provincia di Lanao del Sur dove da ieri sono in corso duri scontri tra l’esercito e le formazioni jihadiste locali. Un sacerdote filippino – padre Teresito “Chito” Suganob – e quindici di fedeli sono stati presi in ostaggio mentre si trovavano nella cattedrale di Santa Maria da un gruppo di guerriglieri del gruppo Maute, una formazione jihadista locale che già da alcuni anni ha giurato fedeltà all’Isis. Gli islamisti hanno dato alle fiamme la chiesa e condotto via i rapiti. L’azione si inserisce nel contesto degli scontri in corso da ieri a Marawi in forza dei quali il presidente Duterte ha decretato la legge marziale in tutta Mindanao. I guerriglieri chiedono in cambio della liberazione degli ostaggi il ritiro dell’esercito che sta conducendo in queste ore una campagna contro di loro.

L’agenzia Fides ha raggiunto al telefono il vescovo Edwin De la Pena, che guida la Prelatura territoriale di Marawi. «Oggi è la festa della nostra Prelatura, la festa di ‘Maria, aiuto dei cristiani’», racconta. «I terroristi hanno occupato la città. La gente è terrorizzata e chiusa in casa. Ora si attende la reazione dell’esercito. Per ora si pensa a riprendere la città con il minore spargimento di sangue possibile. Degli ostaggi non si parla. Abbiamo attivato i nostri canali, la Chiesa, i leader islamici e speriamo di poter presto intavolare negoziati perché siano rilasciati sani e salvi».