Veda e nazionalismo indù in versione hi-tech

Veda e nazionalismo indù in versione hi-tech

A New Delhi una mostra dell’Istituto di ricerche scientifiche sui Veda per dimostrare la storicità dei testi indù. Con tanto di software che calcola la data di nascita di Rama

Ritorno ai testi sacri e tecnologie all’avanguardia sono uno dei biglietti da visita dell’India di Narendra Modi. Così anche segnali apparentemente piccoli diventano interessanti per capire dal di dentro che cos’è oggi il nazionalismo indù. È il caso di una mostra inaugurata in queste ore alla Lalit Kala Akademi di New Delhi dal ministro della cultura Mahesh Sharma e intitolata «L’unica mostra sulla continuità culturale dai Rig Veda alla robotica». A promuoverla è l’Istituto di Ricerca Scientifica sui Veda (I-Serve), istituto culturale che ha come suo fine la dimostrazione della scientificità di tutto quanto sta scritto nei testi sacri della regione indù.

Il tema del riscontro rispetto a quanto si trova scritto nei testi sacri non è certo un tema nuovo per le religioni. L’aspetto interessante – però – è il metodo adottato dall’I-Serve: ha messo un punto un software molto accurato per incrociare i dati contenuti nei Veda con quelli dei fenomeni astronomici e altri dati storici inoppugnabili. Il risultato – ad esempio – è la data di nascita «esatta» del dio Rama, collocata alle ore 12.05 del 10 gennaio dell’anno 5114 avanti Cristo. Ma è solo una dei tenti riferimenti temporali snocciolati con grande precisione: la guerra del Mahabharata sarebbe iniziata il 13 ottobre 3139 avanti Cristo; Hanuman avrebbe incontrato Sita ad Ashok Vatika nell’anno 5067 avanti Cristo, e via di questo passo. Lo studio dell’I-Serve propone anche annotazioni curiose come la prima evidenza scientifica della presenza di un dentista nella storia dell’umanità: andrebbe collocato a Mehrgarh intorno al 7000 avanti Cristo.

Al di là di date e annotazioni di folcklore, l’aspetto che vale la pena di sottolineare è la logica che sta dietro all’iniziativa: «La nostra storia è antica di almeno 10 mila anni, molto prima dell’arrivo di musulmani e cristiani – ha dichiarato alla presentazione il professor Saroj Bala, direttore dell’ufficio di Delhi dell’I-Serve -. Abbiamo scoperto che le congiunzioni astrali nominate nel Ramayana e nella Mahabharata corrispondono al dato scientifico del tempo. E abbiamo anche studiato la genealogia che prova che gli ariani erano la poplazione indigena di questa terra».

Evidente – dunque – l’intento di affermare anche attraverso la scienza che l’induismo è l’unica religione dell’India. Non a caso alla presentazione tra gli ospiti d’onore – secondo quanto riferiscono i giornali indiani – c’era anche Krishna Gopal, il segretario generale aggiunto del Rss, il movimento nazionalista indù tante volte accusato di fomentare le violenze contro i luoghi di culto musulmani e cristiani in nome della «minaccia» all’identità culturale dell’India.