Africa: una Chiesa-famiglia che cammina verso il Sinodo

Si conclude oggi l’Assemblea sinodale per l’Africa, tappa continentale del percorso che porterà alla celebrazione del Sinodo sulla sinodalità il prossimo ottobre a Roma. Un’occasione di riflessione sul contributo specifico che la Chiesa africana può dare a quella universale, ma anche sulle grandi sfide che la interpellano: unità, lotta alla povertà, uguaglianza sociale e neocolonialismo
 

«La 366esima stazione»: la Via Crucis Ucraina

I volontari di Caritas-Spes Ucraina – da un anno in prima linea per assistere le vittime della guerra – hanno scritto una Via Crucis per questo primo venerdì di Quaresima che coincide con l’anniversario dell’invasione russa. La preghiera questa sera in streaming alle 19 ore italiana. Accompagnata idealmente da una Croce realizzata con i vetri delle case distrutte dai bombardamenti
 

Sisma in Turchia: il dramma dei rifugiati siriani e gli aiuti della Chiesa

Di fronte all’emergenza si è attivata la risposta della Caritas. Aiuti aperti a tutti, cattolici e ortodossi, cristiani e musulmani, turchi e migranti. Il vicario dell’Anatolia: «Serve tutto, dal cibo al conforto spirituale e al sostegno umano anche fra gli stessi rifugiati». Il vescovo di Aleppo: la tragedia sia occasione per «riflettere sulla pace e sulla collaborazione» fra Ankara e Damasco
 

Benedetto XVI: la sua Lettera ai cattolici cinesi e Pechino

Il vescovo emerito di Hong Kong Joseph Zen – creato cardinale proprio da Papa Ratzinger – sarà a Roma ai funerali grazie a una restituzione temporanea del passaporto. Padre Gianni Criveller, missionario del Pime e sinologo: «La lettera del 2007 fu un capolavoro di lucidità, equilibrio e delicatezza sulla Chiesa in Cina. Ma le autorità di Pechino l’hanno osteggiata con aperte persecuzioni e sfide. Così 15 anni dopo l’unità resta ancora un impegno da realizzare».
 

Papa Francesco per la Giornata della pace 2023: «Nessuno si salva da solo»

Nel messaggio per la ricorrenza che la Chiesa celebra il 1° gennaio una riflessione sulla ripartenza dopo il Covid alla luce delle conseguenze globali del conflitto in Ucraina: «Il virus della guerra è più difficile da sconfiggere perché non viene dall’esterno. Non possiamo pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali»
 
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