Ramazzotti venerabile: consegnato il decreto

Ramazzotti venerabile: consegnato il decreto

Dopo l’autorizzazione annunciata dal Papa in dicembre è stato ufficialmente promulgato l’atto che riconosce le virtù eroiche del fondatore del Pime. Il superiore generale Brambillasca: «La sua figura, la sua spiritualità e la sua opera sono un’eredità attualissima»

 

Poco prima di Pasqua è stato consegnato ufficialmente al Pime il decreto della Congregazione delle Cause dei santi che attesta le virtù eroiche del fondatore, mons. Angelo Ramazzotti. Come si ricorderà già lo scorso 14 dicembre – nel corso di un’udienza di cui aveva dato notizia la Sala stampa vaticana – papa Francesco aveva autorizzato il cardinale Angelo Amato, prefetto del dicastero competente, a promulgare questo atto in forza del quale il fondatore del Pime diviene venerabile, compiendo così il primo importante passo verso la beatificazione. Ora il documento – redatto in latino e consegnato al postulatore generale del Pime, padre Giovanni Musi – riassume brevemente in premessa la vita e le opere di mons. Ramazzotti attestando l’esercizio eroico delle virtù cristiane (a questo link è possibile leggerlo per intero in una traduzione italiana).

In concomitanza con la Pasqua il superiore generale del Pime, padre Ferruccio Brambillasca, ha inviato una lettera a tutti i missionari dell’istituto (leggi qui il testo integrale) per comunicare questa notizia e offrire alcune riflessioni sul riconoscimento. «Volendo usare il linguaggio di papa Francesco – scrive tra le altre cose padre Brambillasca – possiamo affermare in tutta verità che mons. Ramazzotti è stato un pastore-modello con l’odore delle pecore. Con cuore di padre, ha assunto come propri i bisogni e le necessità materiali e spirituali dei suoi figli, si è coinvolto attivamente e misericordiosamente nelle vicende liete e tristi della loro vita. Dimentico di sé, si è fatto sempre “tutto a tutti”, privilegiando i poveri, gli ultimi e i lontani, per amore dei quali si è costantemente spogliato di ogni cosa».

Tutto questo – spiega ancora il superiore generale – «costituisce la preziosa eredità che ci ha trasmesso il nostro fondatore, è alla base del nostro carisma pimino ed è il motivo per cui riteniamo la sua figura, la sua spiritualità e la sua opera di viva attualità ai nostri giorni».