Tra i banchi di scuola una Settimana di Cooperazione

Tra i banchi di scuola una Settimana di Cooperazione

In 500 scuole italiane tra il 22 e 28 febbraio si celebra la seconda Settimana scolastica della cooperazione internazionale: sette giorni di eventi in 15 regioni diverse voluti dal Ministero e da alcune Ong per approfondire temi d’integrazione e di economia globale e dare ai ragazzi gli strumenti per costruire collettività ampie a livello mondiale.

 

Sette giorni per parlare di migrazioni, integrazione, alimentazione, educazione ambientale e persino economia globale. È questo il programma di «Un solo mondo, un solo futuro», lo slogan scelto per la prossima Settimana della scolastica della cooperazione internazionale, un’iniziativa insolita e di largo respiro che coinvolgerà ben 500 istituti di formazione in tutta Italia tra il 22 e il 28 febbraio.

 
L’idea nasce nel 2015 nei palazzi del Ministero affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) e di quello dell’istruzione, Università e Ricerca (Miur), ma fa presa sul territorio e oggi, alla sua seconda edizione, coinvolge ben 15 regioni, 20 organizzazioni non governative e circa 5mila insegnanti. L’obbiettivo della Settimana per la cooperazione  – maturato in occasione dell’anno europeo per lo sviluppo (ETD 2015) ma anche nel clima di riflessione sui temi dell’Expo milanese – è quello di formare cittadini attivi e consapevoli, attraverso un’opera di sensibilizzazione ad ampio raggio. In effetti, accanto ai tradizionali incontri con scrittori e giornalisti esperti di sviluppo globale, ogni regione ha inserito eventi più dissacranti come flash mob contro lo spreco alimentare e «biblioteche viventi» per ascoltare – direttamente dalla viva voce dei protagonisti – le storie di profughi e migranti.

 
Tra le iniziative anche mostre sull’ambiente e sull’alimentazione sostenibile, incontri con cooperanti internazionali, laboratori teatrali e persino apertivi multietnici. A documentare ogni incontro saranno gli stessi ragazzi che avranno a disposizione il blog di «Un solo mondo un solo futuro» per raccontare con parole e immagini la loro esperienza. A Genova, per esempio, una scuola media incontrerà la delegazione marocchina; mentre un istituto alberghiero sarà coinvolto in una passeggiata interculturale Migrantour per le strade della città vecchia, grazie alla quale i rifugiati racconteranno alle classi storie inedite sulla loro città.

 
La mobilitazione prevede la partecipazione di scuole primarie e secondarie e toccherà la penisola da nord a sud, assumendo un connotato veramente «nazionale»: accanto agli istituti di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, infatti, la Settimana per la cooperazione includerà anche un campione di scuole di Emilia Romagna, Toscana, Lazio Marche, Abruzzo, per arrivare fino in Puglia, Sicilia e Sardegna. Un aspetto importante visto che le iniziative della Settimana puntano a formare dei ragazzi capaci di costruire proprio delle collettività ampie, a livello nazionale ma ancor di più europeo e mondiale.

 
Lo conferma anche Samanta Musarò, membro dell’Ong COSPE e parte del Comitato scientifico del progetto, che ha dichiarato: «Questa Settimana è una grande opportunità per diffondere la cultura della solidarietà internazionale e dello sviluppo sostenibile attraverso la formazione e i processi di apprendimento: elementi che stanno alla base di ogni riflessione critica sulla realtà».