«Quando Annalena venne dai miei lebbrosi in India»

«Quando Annalena venne dai miei lebbrosi in India»

Il 5 ottobre 2003 veniva uccisa in Somaliland Annalena Tonelli, grande martire del nostro tempo. Sul numero di ottobre di Mondo e Missione padre Carlo Torriani, missionario del Pime, ricorda un suo viaggio in India nel 1995. E una lettera scritta da lì in cui si chiedeva: «E se morissi senza avere amato di più?»

 

«Ricordo quando Annalena è venuta in India. Aveva portato con sé solo due vestiti. Ne usava uno e lavava l’altro per il giorno dopo. Povera tra i poveri. Per lei era una cosa assolutamente normale. Credo abbia vissuto così sino alla fine».

Sul numero di ottobre 2016 di Mondo e Missione padre Carlo Torrriani, missionario del Pime, ricorda così il viaggio che Annalena Tonelli – laica missionaria originaria di Forlì, uccisa il 5 ottobre 2003 nel Somaliland, grande testimone di una vita donata per il Vangelo di Gesù in una delle frontiere più difficili del nostro tempo – aveva compiuto qualche anno prima in India, a Swarga Dwar, l’ashram dei lebbrosi che proprio padre Torriani aveva fondato.

Si erano conosciuti molti anni prima in Inghilterra, dove entrambi perfezionavano la lingua in attesa di partire per la missione. Ma a riportare alla mente quell’incontro in India avvenuto nel dicembre 1995 è una lettera contenuta nel nuovo libro Lettere dalla Somalia. 1985-1995 pubblicato recentemente da EDB.

«Carissima mamma – scriveva allora Annalena Tonelli – siamo a “Swarga Dwar”, l’ashram (è un luogo di ritiro, di preghiera e di lavoro in comune) di Carlo Torriani». Sembra una lettera “leggera” quella che invia dalla missione di padre Carlo: inizia con il racconto di un venticello delizioso e della notte fresca, per poi virare rapidamente ai toni e ai temi che sono tipicamente suoi: la malattia e la sofferenza, ma anche e soprattutto il desiderio e la necessità di amare. «Se morissi senza avere amato di più?»

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