Padre Sumeth Perera ha iniziato i suoi studi occupandosi dei tumori della bocca molto diffusi tra i poveri nell’Asia meridionale per via dell’abuso nella masticazione delle foglie di betel. Adesso ha conseguito a Oxford un dottorato col massimo dei voti e si appresta a partire per gli Stati Uniti
Se da oltre due anni a Tancítaro non si registrano più guerriglie urbane tra polizia e narcotrafficanti lo si deve a un gruppo di sicurezza finanziato dai produttori di avocado.
In Kuaishou, l’app cinese di condivisione video online, i giovani che abitano le campagne hanno trovato uno spazio per far sentire la propria voce e colmare il divario economico e culturale con l’élite delle metropoli. E Kuaishou attrae gli investitori proprio per i suoi utenti che rappresentano una fetta di popolazione trascurata ma emergente in Cina
Nelle aree più periferiche del Paese crescono conversioni e battesimi, soprattutto tra le popolazioni tribali di etnia Tamang. Anche se il tema delle conversioni dall’induismo resta una questione scottante
I popoli giunti da lontano guidati da una stella oggi in Terra Santa hanno il volto dei figli degli immigrati; bambini asiatici e africani che per la legge israeliana non dovrebbero esserci, per i palestinesi semplicemente non esistono ma sentono anche loro Gerusalemme come propria. Viaggio a Casa Rachele, dove ci si prende cura di loro
Da Sotto il Monte la testimonianza di mons. Luigi Bettazzi, padre conciliare e vescovo emerito di Ivrea che fu presidente di Pax Christi quando nacque la Marcia della pace: «Abbiamo seminato idee che spesso altri hanno ripreso. Il commercio delle armi? Frutto dell’eresia del guadagno; l’unica strada è la riconversione dell’industria bellica»
La marcia promossa da Pax Christi nella notte di Capodanno torna alla Casa natale di Papa Giovanni da dove partì nel 1968. Per camminare coi migranti e denunciare il commercio delle armi, come spiega in questo articolo don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi