Fa discutere una sentenza della Corte suprema indiana che – ribaltando un verdetto dell’Alta Corte del Gujarat – estende anche alle caste elevate le quote garantite ai gruppi svantaggiati per l’accesso all’istruzione. Ennesimo esempio dell’incredibile capacità del sistema castale di riprodursi e di riprodurre la sua necessità.
Sono 160 milioni i bambini colpiti dalla siccità. Aumentati del 22% quelli che lasciano la scuola e del 24% quelli vittima dei trafficanti. Lo denuncia in una lettera al premier indiano il Nobel Kailash Satyarthi, che chiede anche di sbloccare i fondi.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute ha approvato una strategia per accelerare – entro il 2020 – la battaglia contro la lebbra nel mondo, una malattia che colpisce e discrimina ancora 213mila persone l’anno.
Bambini e giovani portatori di disabilità, a causa di matrimoni consanguinei, vengono nascosti, reclusi, abusati. L’impegno di un missionario del Pime che ha aperto le porte di casa sua
Una ricerca di Greenpeace ha appena segnalato che l’India dal 2015 è il primo Paese per inquinamento atmosferico al mondo, con tassi di esposizione alle polveri sottili che superano persino Pechino. E che soprattutto – a differenza di quanto sta avvenendo in Cina – in India continuano a crescere
I Jat sono in rivolta per chiedere che a loro – comunità rurale un tempo benestante e ora con sempre maggiori difficoltà si confronta con urbanizzazione, occupazione qualificata e una siccità già biennale – venisse riconosciuta la condizione di “gruppo meno favorito” nonostante siano considerati una casta di livello elevato nel complesso sistema di gerarchia per nascita caratteristica della tradizione induista
Oggi una rappresentanza dei donatori di sangue italiani partecipa in piazza San Pietro all’udienza giubilare con papa Francesco: un bel riconoscimento per un’opera pratica di misericordia che, però, è poco diffusa e ancora una questione problematica in molti Paesi del Sud del mondo.
L’8 febbraio il premio Nobel per la pace Kailash Satyarthi sarà ospite di Pime, Mani Tese e Caritas a Milano. L’attivista – che ha già liberato dalla schiavitù 83mila bambini – racconta a Mondo e Missione come nasce la sua attenzione per i più deboli: dalla rabbia.