L’inganno afghano

Dopo vent’anni di occupazione, il Paese è tornato nella morsa dei talebani. In un libro Farhad Bitani, ex militare e oggi educatore, spiega che cosa è andato storto: «Si è pensato che bastasse nominare una donna ministro, o giudice, per dire che a Kabul soffiava un’aria nuova. Ci vuol altro per incidere sulla cultura di un popolo. E non si può farlo con la forza». Ne parleremo con lui mercoledì 23 febbraio alle 18,30 in un incontro al Centro Pime di Milano
 
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