Il governo saudita annuncia che in occasione dell’Hajj – l’annuale grande pellegrinaggio alla Mecca in programma quest’anno a settembre – i fedeli indosseranno un braccialetto elettronico con Gps, informazioni anagrafiche e visto di ingresso. Ufficialmente è «per offrire un migliore servizio», ma suona molto come una misura di controllo
Dall’Algeria l’augurio di mons. Claude Rault agli amici musulmani: «Insieme a voi, cercheremo di essere più sensibili a quanti vivono questo mese in situazioni di guerra o la dura prova della migrazione e dell’esilio»
Il popolare comico egiziano costretto al silenzio per la sua satira graffiante sui potenti di turno al Cairo torna in video negli Stati Uniti per parlare di America. E comincia con «Breathe Easy», il divertentissimo spot di un improbabile misuratore di radicalismo islamico
Un quotidiano filo-governativo di Ankara annuncia: al confine con la Siria l’esercito sta installando delle «smart tower» che spareranno automaticamente a chi si avvicina troppo al confine. Un dispositivo tecnologico di cui si parla da tempo nel mondo della Difesa, ma che ora starebbe per entrare davvero in funzione sul confine più caldo del mondo. Nonostante la presenza di migliaia di profughi
Già dal 2050, a causa del cambiamento climatico le temperature di Medio Oriente e Nord Africa toccheranno sempre più spesso picchi di 50 gradi; l’umidità aumenterà insieme a tempeste di polvere che renderanno praticamente impossibile qualsiasi attività umana all’aperto e costringeranno milioni di persone all’esodo verso nord.
Sullo storico incontro in Vaticano tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, le riflessioni di uno studioso che vive da oltre trent’anni al Cairo
La testimonianza di Hanan e Monique, suore del Buon Pastore: «Guardiamo alle sofferenze delle persone per trovare la forza di dire basta. L’Europa può fermare la guerra. E il primo passo è semplice: fermare la vendita delle armi»
Con il crollo del prezzo del petrolio in crisi anche il gigante delle costruzioni saudita fondato dal padre di Osama Binladen. Licenziati decine di migliaia di lavoratori stranieri che ieri alla Mecca hanno dato fuoco ad alcuni autobus per protestare contro i salari non pagati