Oggi la proclamazione ufficiale del nuovo presidente. La classe media e bassa lo ha votato in massa perché stanca di vedere la lotta alla corruzione fermarsi sulla porta di casa di compagni di partito ed alleati politici. E adesso da lui si aspetta i fatti dopo le promesse
Lunedì le elezioni generali segnate dall’eterno ritorno delle tradizionali dinastie politiche. Tra cui anche quella del presidente padrone che dominò l’arcipelago per vent’anni fino al ritorno alla democrazia del 1986
Il settantunenne sindaco di Davao è il favorito nei sondaggi nelle elezioni del 9 maggio. E la sua immagine da «sterminator» contro la piccola criminalità sembra non essere stata scalfita nemmeno da una battuta sconcertante sullo stupro di una missionaria laica pronunciata in un comizio
L’isola di Basilan è diventata ostaggio dell’islamismo radicale e dei vari gruppi di matrice terroristica che, con le loro azioni armate, insanguinano il Paese. A giustificare combattimenti e rappresaglie sull’isola, però, non è tanto l’ideologia quanto il recente blocco del processo autonomista per il Sud delle Filippine a maggioranza musulmana.
Repressa nel sangue una manifestazione dei contadini a Kidapawan, nelle Filippine. Il riso a disposizione degli uffici municipali per l’assistenza alla popolazione rimane sempre una manciata insufficiente; mentre cifre da capogiro finiscono in questi giorni nelle spese elettorali e nei meandri della corruzione