El Niño: dall’America all’Asia Paesi in ginocchio

El Niño: dall’America all’Asia Paesi in ginocchio

Il periodico fenomeno del riscaldamento della superficie oceanica del Pacifico ha raggiunto quest’anno livelli senza precedenti. Con conseguenze devastanti dalla pesca in Perù alla siccità in Oceania, dai tifoni nelle Filippine fino agli incendi in Indonesia

 

L’Asia sta assistendo in queste settimane a eventi naturali di varia origine e conseguenze, ma che hanno un protagonista di tutto rispetto nel fenomeno denominato El Niño.

Con centro sul Pacifico orientale El Niño è un fenomeno naturale che si ripresenta in periodi che variano da due a sette anni e che dura tre sei e 18 mesi. Sua caratteristica principale è il riscaldamento della superficie oceanica a cavallo dell’Equatore, che provoca una serie di conseguenze, la cui gravità varia con l’innalzamento della temperatura dell’acqua. Quest’anno un incremento di oltre 2° della temperatura della superficie marina spiega gli effetti, potenzialmente i peggiori da 65 anni: dalla devastazione della pesca peruviana alla decimazione delle produzione agricola in molti Paesi del Sud-Est asiatico e dell’Asia meridionale, dalla crisi degli allevamenti australiani e neozelandesi a temperature e effetti anomali anche in Nordamerica, Africa a Europa. Secondo gli esperti spiega anche un incremento nel numero e nell’energia dei tifoni, la cui stagione è abitualmente al termine in questo periodo, ma che continuano a manifestarsi con eventi di grande significato.

Proprio in queste ore va svanendo l’effetto sulle Filippine settentrionali del tifone Koppu – che tra il 18 e il 21 ottobre – ha portato su diverse provincie precipitazioni equivalenti in tempi normali a quelle dell’intero mese. Frane e smottamenti hanno isolato regioni montuose, piene improvvise dei fiumi hanno creato una situazione difficile anche per la capitale Manila, dove folte comunità di poveri urbani si aggrappano alle rive dei corsi d’acqua. Tuttavia, per il servizio meteorologico nazionale, la grande quantità di piogge portata dal tifone ha contribuito a riempire gli invasi, svuotati dalla siccità conseguenza della presenza di El Niño, e quindi a ridare fiato all’agricoltura.

All’opposto, da settimane, nelle aree centrali e settentrionali di Sumatra e nel Borneo indonesiano è lotta senza quartiere agli incendi appiccati nelle piantagioni industriali e anche da molti agricoltori locali per dissodare il terreno o recuperarne di nuovo alle coltivazioni. Jakarta ha deciso di chiedere aiuto a Paesi vicini e potenze regionali, impotente davanti all’estensione dei roghi e alla coltre di fumo acre che copre un’area del Sud-Est asiatico meridionale che va da Sumatra alla Tahilandia meridionale e, verso Oriente, fino alla maggior parte del Borneo, includendo Singapore e Malesia,

Quest’anno, dunque, quello che è da tempo un evento ricorrente, dannoso e controverso sta superando ogni precedente, in termini di estensione e pericolosità per la salute. E un ruolo ce l’ha proprio la presenza di El Niño, che provocando un’accentuata siccità, ha accentualo le conseguenze dell’azione umana.