Sul piano degli scambi come pure degli investimenti, il ritiro Usa dallo scacchiere Asia-Pacifico sarà reale. Ma sarà molto più facile per la Cina – seconda potenza economica mondiale – occupare spazi lasciati liberi dal riflusso Usa che per gli Usa ripiegare sul piano strategico
La fine della politica del figlio unico sta dando i suoi frutti: nel 2016 sono nati oltre 18 milioni di bambini. Ma non basta, in un Paese che sta invecchiando.
A due anni dal debutto la girlband Pottya sta riscuotendo un grande successo in Giappone. Nel Paese col più basso tasso di obesità al mondo dove essere sovrappeso è però motivo di discriminazione sociale, le cantanti hanno deciso di combattere gli stereotipi dal palco
Cluster, scuola di musica ben oltre i confini di Milano. Grazie alla scommessa di un corso di chitarra lungo il Mekong, nella parrocchia di padre Luca Bolelli, missionario del Pime
Nella provincia del Sindh bloccata all’ultimo momento una legge che avrebbe dovuto contrastare la piaga delle conversioni a fini matrimoniali estorte con rapimenti e stupri di donne delle minoranze. Nuovo terreno di scontro tra fondamentalisti e laici in Pakistan
Dal Giappone alla Thailandia, in molti Paesi asiatici il boom di presenze è visto di cattivo occhio, anche se porta ricchezza (nella foto una coppia di neosposi cinesi a Santorini).
Tra le critiche dei premi Nobel e le accuse di debolezza avanzate dall’opposizione, in Myanmar si fa sempre più difficile la situazione della minoranza musulmana dello Stato occidentale di Rakhine. E si teme che questo dramma irrisolto possa alimentare la radicalizzazione islamista
Forse mai come in quest’anno, le necessità, aspirazioni e a volte convulsioni della superpotenza Usa saranno interconnesse con quelle dell’area Asia-Pacifico. E a preoccupare non è tanto la presenza americana, ma la sua potenziale ritirata