Domenica 6 settembre doveva essere il giorno delle elezioni parlamentari, rinviate con il pretesto del Coronavirus. Invece l’uso della legge sulla sicurezza nazionale per far tacere qualsiasi voce di dissenso nei confronti di Pechino funziona benissimo. E anche tra i cattolici fa discutere l’«ammonizione fraterna» dell’amministratore apostolico John Tong ai preti di astenersi da dichiarazioni politiche durante le omelie
La promulgazione della legge sulla sicurezza nazionale ha inasprito le tensioni nella grande metropoli asiatica. E anche la Chiesa si interroga sul suo futuro. La testimonianza di padre Renzo Milanese
Nel Territorio scosso da più di un anno dalle proteste si doveva andare alle urne il 6 settembre per il rinnovo dell’Assemblea legislativa. Per la prima volta l’opposizione avrebbe avuto chance di vittoria. Ma prima è arrivata la scure del blocco delle candidature ha fermato Joshua Wong e altri undici candidati poi oggi la governatrice ha annunciato il rinvio di un anno del voto causa Covid-19
La polizia ha sequestrato i computer del Public Opinion Research Institute che domani e domenica doveva sovrintendere le elezioni primarie per la scelta dei candidati dell’opposizione democratica in vista del voto dell’Assemblea legislativa in programma il 6 settembre
Il clima politico di Hong Kong è sempre più simile a quello della Cina: criticare le autorità è diventato un reato. Da oggi in avanti siamo in un territorio nuovo, sconosciuto e, temiamo, molto pericoloso
La prima volta delle commemorazioni dell’anniversario del massacro di Tiananmen con gli organizzatori dell’annuale veglia in attesa di processo e la scure della legge sulla sicurezza imposta da Pechino. Non è giusto far entrare la vicenda di Hong Kong nella lotta per la supremazia mondiale tra la Cina e gli Stati Uniti: Hong Kong ha una sua storia e una sua dignità da rispettare
Padre Fabio Favata, missionario del Pime, sulle tensioni tornate a galla in questi giorni a Hong Kong: “Un giovane in Cina e un giovane qui a Hong Kong hanno un’educazione, un modo di pensare completamente diverso. In pratica non si capiscono. Da Pechino vogliono usare lo stesso metodo ma qui non funziona”
L’editoriale del Sunday Examiner alla vigilia dell’anniversario di piazza Tiananmen che viene a coincidere con la prova di forza di oggi sulla legge sulla «sicurezza nazionale» imposta da Pechino. Niente celebrazioni a Victoria Park il 4 giugno ma ci sarà una veglia on line: «Nell’atmosfera di oggi a Hong Kong ricordare la verità è diventato ancora più importante. Ed è anche un ingrediente fondamentale per superare la paura»