Potrebbe sembrare un aggiornamento amministrativo di minore importanza all’indomani dell’attacco chimico in Siria, ma la notizia dell’aumento dei costi di concessione e di rinnovo dei passaporti rilasciati da Damasco sta facendo discutere. A farne le spese, come sempre, sono civili e disperati.
Che cosa cambia davvero con i raid missilistici di Trump in risposta all’attacco chimico nella provincia di Idlib? Senza un’iniziativa politica seria e con uno sguardo ampio su tutta la regione si va solo verso il prolungamento delle sofferenze per la popolazione civile siriana
La città siriana distrutta dai bombardamenti è al centro del progetto del quattordicenne Mohammed Qutaish che, in tre anni di lavoro, ha realizzato un modellino di carta rappresentando l’Aleppo dei suoi sogni. Dallo scorso dicembre la sua opera ribattezzata «Future Aleppo» è esposta a New York.
Una ricerca mostra che l’ISIS potrebbe aver guadagnato dall’esportazione del grano quanto ha guadagnato dal petrolio. Ma l’agricoltura siriana è a un punto di rottura e potrebbe trascinare il paese in una grave crisi alimentare
A otto anni Maria Barghouthy dimostra un talento straordinario per la pittura. Mentre ad Aleppo sono ripresi durissimi i bombardamenti, a Damasco i suoi lavori ritraggono con uno sguardo fuori dal comune il conflitto siriano e il dramma dei rifugiati
In un libro la testimonianza del francescano parroco nella città martoriata: «La soluzione per la Siria è nelle mani dei potenti della Terra. La comunità internazionale deve manifestare la vera volontà, attraverso i fatti, di cercare il bene del popolo siriano, derubato della sua dignità».
Tre mesi fa l’Isis ha cercato di ucciderlo a Qamishli in Siria. Domani il siro-ortodosso Efrem II sarà ad Assisi con papa Francesco per pregare per la pace insieme anche a tanti musulmani. Il tutto proprio mentre purtroppo finisce in frantumi la tenue speranza alimentata dal cessate il fuoco in Siria
La testimonianza di Hanan e Monique, suore del Buon Pastore: «Guardiamo alle sofferenze delle persone per trovare la forza di dire basta. L’Europa può fermare la guerra. E il primo passo è semplice: fermare la vendita delle armi»