Che cosa c’è al fondo dell’animo umano che poi si scatena in modo così crudele sotto la coloritura, il rivestimento o persino l’imbroglio della religione, della protesta, dell’ideologia, della politica, della teoria della sicurezza nazionale o del semplice interesse economico?
Conosceva bene molte delle vittime della strage Giuseppe Berto, imprenditore padovano da quasi vent’anni in Bangladesh, amico di tanti missionari. Per «Mondo e Missione» nel 2009 aveva scritto una testimonianza che – riletta oggi – può aiutare ad andare oltre certe semplificazioni sugli imprenditori tessili occidentali che producono in Bangladesh
Un commerciante cristiano e un indù le vittime negli ultimi giorni dell’ondata di violenze che in tre anni ha colpito anche blogger, accademici, attivisti per i diritti umani. Le autorità locali continuano a negare legami con lo Stato islamico ma la strage non si ferma
I Rohingya sono ancora la minoranza etnica più perseguitata al mondo. Nonostante il loro esodo – soprattutto dalle coste del Myanmar verso quelle della Thailandia – sia in netto calo, circa 150mila Rohingya vivono in campi profughi in condizioni di apartheid per sfuggire alle discriminazioni attuate dal governo birmano.
“Chi ha fatto i miei vestiti?”. Parte da questa semplice domanda una campagna che chiede più diritti per i lavoratori del tessile. Dal 18 al 24 aprile una settimana per sensibilizzare le aziende della moda.
Alla periferia di Dhaka, in Bangladesh, i fondi del 5×1000 destinati alla Fondazione Pime hanno contribuito al mantenimento di una piccola scuola elementare per i bambini più poveri
Secondo quanto riportato da alcune fonti, la Corte suprema del Bangladesh sarebbe impegnata a togliere all’Islam il ruolo di religione ufficiale di Stato. Un declassamento storico che mira a limitare gli attacchi jihadisti sul territorio e che piace soprattutto alle molte minoranze religiose presenti nel Paese.
Oggi in Bangladesh si celebra il 44esimo anniversario dell’indipendenza, ottenuta nel sangue nel 1971, a conclusione della guerra di liberazione (Muktijuddho) contro le forze di occupazione del Pakistan