Le indagini sulla strage del 1° luglio a Dhaka stanno svelando legami diretti con lo Stato islamico. E si teme che i «combattenti» che rientrano da Siria e Iraq trovino un nuovo terreno di coltura tra i profughi rohingya, che continuano a giungere dal Myanmar
Il missionario del Pime miracolosamente scampato un anno fa in Bangladesh alla morte in un agguato si racconta in una lunga intervista al settimanale «Credere»: «Oggi prego in modo diverso. Dire nel salmo “il Signore è buono … mi ha provato duramente ma non mi ha consegnato alla morte” ha assunto un senso nuovo e profondo»
In una Paese dove le donne per tradizione non hanno accesso ai luoghi di culto, Marina Tabassum ha realizzato il progetto per Baitur Rouf, moschea di Dacca tra le più visitate del Bangladesh, per il quale l’architetta è stata appena insignita di un prestigioso premio.
Da Dhaka padre Franco Cagnasso, missionario del Pime, commenta le parole del Papa su un probabile viaggio nel Paese nel 2017: «Saprà dirci parole di coraggio e di testimonianza cristiana che ci aiuteranno a ridimensionare le paure istintive e a vivere nella fede le paure che infondate non sono»
Parlando dei prossimi viaggi durante il volo di ritorno da Baku papa Francesco ha detto che «quasi di sicuro» l’anno prossimo farà tappa nei due Paesi asiatici. «In Africa invece dipende da situazione politica e guerre»
Spenti i riflettori sulla strage di Dhaka come va avanti la vita in Bangladesh? Lo racconta in questa lettera padre Quirico Martinelli, missionario del Pime a Mirpur
Che cosa c’è al fondo dell’animo umano che poi si scatena in modo così crudele sotto la coloritura, il rivestimento o persino l’imbroglio della religione, della protesta, dell’ideologia, della politica, della teoria della sicurezza nazionale o del semplice interesse economico?
Conosceva bene molte delle vittime della strage Giuseppe Berto, imprenditore padovano da quasi vent’anni in Bangladesh, amico di tanti missionari. Per «Mondo e Missione» nel 2009 aveva scritto una testimonianza che – riletta oggi – può aiutare ad andare oltre certe semplificazioni sugli imprenditori tessili occidentali che producono in Bangladesh