Sono più di un milione e continuano ad aumentare ogni giorno. Sono i profughi del Sud Sudan che si sono riversati in Uganda. Viaggio nei campi che li accolgono nel Nord. Ai confini del nulla
Tre religiose comboniane, costrette a fuggire dal Sud Sudan, hanno raggiunto la loro gente nel campo profughi di Palorinya. Povere e precarie, sono segni preziosi di vicinanza e conforto
Le parole di papa Francesco alla preghiera per la pace in Sud Sudan e nella Repubblica democratica del Congo: «Quanta ipocrisia nel tacere o negare le stragi di donne e bambini! Il Signore aiuti tutti i piccoli e i poveri del mondo a continuare a credere e sperare che il Regno di Dio è vicino»
Viaggio nei campi dell’Uganda, dove si sono riversati più di un milione di profughi sud-sudanesi. Quattro su cinque sono donne e bambini e il flusso sembra non esaurirsi mai. Per questa umanità ferita che prova con grande dignità a sopravvivere a una crisi terribile questa sera la preghiera del Papa in San Pietro
Secondo il rapporto diffuso oggi da Unicef per la Giornata mondiale dell’infanzia, il Sud Sudan è il Paese dove la condizione dei bambini è peggiorata di più in assoluto.
È la denuncia di padre Daniele Moschetti, comboniano, che interverrà mercoledì 4 ottobre alle 21, al Centro Pime di Milano. Per raccontare di un Paese in agonia, ma anche della possibilità di reagire dal basso
Migliaia di morti, milioni di profughi, una crisi umanitaria senza precedenti. A sei anni dall’indipendenza, il martirio del Sud Sudan, raccontato da un testimone diretto, padre Daniele Moschetti, comboniano
«Il tempo delle parole è finito» ha detto il presidente della Commissione dell’Unione africana Moussa Faki Mahamat a proposito della guerra in Sud Sudan. In margine al 29esimo summit dell’Unione Africana, che si è aperto oggi ad Addis Abeba, ha lanciato un appello perché tutta l’Africa si mobiliti per la pace.