Anastasia, voce dei giovani di Giakarta al Sinodo dei giovani in corso in Vaticano: «Vogliamo diffondere il messaggio che è possibile vivere armoniosamente». L’indiano Percival: «Con lo smartphone in mano, tra vecchio e nuovo nelle nostre società ma anche con il rischio di appiattirci sui modelli occidentali»
Il racconto di un ex studente del Pime dalla regione in cui le alluvioni hanno sommerso intere città, lasciando senza casa un milione di persone: «A casa mia stiamo ospitando due famiglie indù e una famiglia musulmana, non abbiamo mai vissuto un’esperienza del genere. L’altra faccia del dolore è un’esperienza stupenda di armonia e di amore. E da qui prego anche per le vittime del Ponte Morandi»
Il superiore regionale del Pime padre Vijay Kumar Rayarala sulla peggiore alluvione degli ultimi 100 anni nella parte meridionale del Paese: «Abbiamo visto i militari realizzare persino ponti umani per mettere in salvo donne e bambini»
L’ultima vittima della furia dei nazionalisti indù è un altro indù noto per il suo impegno in favore delle minoranze e del dialogo interreligioso. Nonostante il suo abito zafferano lo swami Agnivesh è stato aggredito da giovani legati al Bjp di Narendra Modi in quello stesso Stato del Jharkhand dove uno scandalo su un caso di traffico di adozioni è diventato un processo mediatico alle suore di Madre Teresa
Ora anche New Delhi ammette le infiltrazioni del sedicente califfato nella regione contesa ai confini con il Pakistan. Un ulteriore elemento instabilità in un’area segnata da un lungo conflitto, guardato però con sospetto anche dagli indipendentisti locali
Sospesa l’autorizzazione per un nuovo mega-impianto di fusione del rame in una città di 200mila abitanti già pesantemente inquinata. La settimana scorsa l’esercito aveva sparato sulla folla per reprimere le proteste sostenute attivamente dalle parrocchie cattoliche nel nome dell’enciclica «Laudato Si’»
Sui media indiani scalpore per la lunga catena di stupri e omicidi con vittime dall’età sempre più piccola. Ma l’altra amara verità è che nella maggior parte dei casi queste violenze colpiscono minori delle comunità più deboli: dalit, tribali o appartenenti a minoranze religiose
Si chiama Sarva Seva Sangh e significa “comunità al servizio di tutti”. È stata fondata dai missionari verbiti e si dedica specialmente ai bambini di strada di Pune. Vi collaborano i seminaristi del Pime