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Il dialogo è camminare insieme

Si può dialogare ognuno seduto sulla sua sedia, dirsi i propri valori e le proprie certezze e restare ognuno nelle proprie convinzioni. E’ già importante perché più si cresce nella conoscenza dell’altro e meglio si vivono il rispetto e la stima. Ma il dialogo va più in profondità. Giovanni Paolo II diceva : “Mi domando se non sia già urgente, soprattutto oggi, che cristiani e musulmani entrino in un periodo nuovo della storia, di riconoscere e sviluppare i legami spirituali che ci uniscono”. Il Papa parlava di ‘legami spirituali’. Infatti quando si toccano argomenti vitali, avviene un travaso di impressioni e di sentimenti che non lasciano insensibili la mente e il cuore. Quando una persona arriva a comunicare la sua gioia e le sue sofferenze, a volte fino a non trattenere espressioni forti e addirittura le lacrime, allora chi assiste vi si sente coinvolto. Se si dialoga su argomenti come il dono di se all’Assoluto di Dio, la preghiera regolare, il digiuno, la condivisione, l’elemosina, la conversione del cuore, il ricordo continuo della Presenza, la fiducia nella Provvidenza, l’urgenza dell’ospitalità senza frontiere, il pellegrinaggio, compreso quello interiore, ecc, nascono nel cuore sorprese, emozioni e invito al confronto. Incominciando un gruppo di dialogo e di preghiera insieme, cristiani e musulmani, col nome di Ribat (legame), qui in Algeria, i sufi alawi hanno voluto precisare: “Non vogliamo impegnarci con voi in una discussione dogmatica. Nel dogma e nella teologia ci sono molte barriere, prodotti dell’uomo. Noi desideriamo lasciare che Dio crei tra noi qualcosa di nuovo. Ciò avviene solo nella preghiera. E’ per questo che abbiamo voluto questo incontro di preghiera con voi”. Il dialogo non è solo attività intellettuale, è esperienza di vita. In preghiera, insieme, avviene un legame che fa sentire, pensare… e poi vivere un cammino insieme perché c’è sempre qualcosa da imparare e approfondire da qualsiasi persona e avvenimento. La conversione, il tendere verso il meglio, il più alto e il più vivo… è il cammino di tutta una vita. E… il più bello…, è lasciare che lo Spirito ci parli e crei il mondo nuovo.

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