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L’Algeria non è solo petrolio e gas

Durante i dieci anni vissuti a Touggourt, oasi del deserto algerino, distante 600 chilometri da Algeri, molti venerdì mi recavo ad Hassi Messaud per incontrare gli operai di varie nazionalità che venivano in una cappella per la celebrazione della messa. Hassi Messaud è un giacimento petrolifero scoperto nel 1956. Le riserve totali sono circa 6,4 miliardi di barili (870 × 10 tonnellate) e la produzione è centrata su 350 000 barili al giorno (56 000 m³/d). Gli operai italiani sono la maggioranza. Il ritmo di lavoro è di 28 giorni a Hassi Messaud  e 28 giorni in Italia. Arrivano in aereo da Roma, sono scortati alla base, scortati al posto di lavoro, che sia in città o nel deserto. Terminati i 28 giorni riprendono l’aereo per Roma. Non escono mai dalla base della loro società. Per venire alla messa, prima erano autorizzati a uscire un’ora alla settimana, sempre con la scorta; poi, dopo gli attentati che hanno rafforzato le misure di sicurezza, solo nelle grandi feste. Ce ne sono che vivono così per anni in Algeria, come in un edificio con porte e finestre chiuse. Lasciando Touggourt per andare ad Hassi Messaud, facevo 160 chilometri di pura sabbia in un piccolo pullman. All’entrata della chiesetta è scritto: «Nostra Signora delle Sabbie vi invita a ringraziare Dio per i suoi doni nascosti sotto le sabbie e a domandare con lei la protezione delle anime e dei corpi degli operai del petrolio, delle loro famiglie e dei loro paesi». (Mgr. Mercier, évêque de Laghouat 1950). Mi commuovo nella chiesetta della Nostra Signora della Sabbia, pensando a quanti, algerini compresi, hanno dato lavoro, mezzi e competenza perché ad Hassi Messaud accanto alla preghiera musulmana ci sia anche la preghiera dei cristiani. Accanto all’altare, ho trovato una preghiera, lasciata da un cristiano sopra un ricamo con la scritta PGR (per grazia ricevuta). Ve la scrivo perché anche voi preghiate per quanti si adoperano per usare ancora della ricchezza della natura, petrolio e gas, nascosti sotto la sabbia. Oh, Nostra Signora della Sabbia, a te ci rivolgiamo noi uomini resi aridi nei sentimenti, dalla lontananza dai nostri cari. A te ci rivolgiamo, noi uomini resi duri dal pesante lavoro del deserto. Stendi su di noi e sulle nostre famiglie il tuo manto benedicente. Proteggici ed aiutaci a perseverare nella nostra fede. Oh, tu Signora della Sabbia, volgi il tuo sguardo amorevole sugli ammalati, infondi loro la speranza della guarigione, consolali nella loro malattia. Oh, Nostra Signora della Sabbia, a te ci rivolgiamo noi poveri peccatori, a te rimettiamo le nostre mancanze. Perdonaci, consolaci, aiutaci ad affrontare le avversità della vita. Infine, Madre Santa, poni ai piedi di Gesù, tuo Figlio e nostro Signore, le nostre pene, le nostre miserie e le nostre speranze. Amen!

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