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Il saluto è una porta e una benedizione

Qui in Italia saluto le persone del quartiere dove abito e che incontro per strada. Alcuni rispondono, soprattutto i bambini. In Camerun, il saluto era la cosa che mi ha sempre interessato e che poi vivevo. All’inizio mi faceva ridere perché era una serie di domande: «Bene, la tua casa va bene? I tuoi figli stanno bene? Tua moglie va bene? Ecc., ecc». Finalmente dopo mesi, avevano cambiato. Al posto della moglie mi chiedevano: «La tua auto va bene?». Ma ho presto capito che il saluto era un momento importante perché faceva sentire l’umore della persona che incontravo, preparava al dialogo e a stare bene insieme. Poi in Algeria, anche coi miei amici musulmani, il saluto mi ha aperto a una relazione ogni giorno più vasta e profonda. Fin dai primi giorni ho salutato tutti. Non però le donne, come mi era stato subito consigliato. Ma poi un po’ alla volta c’è stato un progresso di conoscenza reciproca e per strada, anche qualche ragazza e qualche donna osava salutarmi. Erano le ragazze che venivano a fare i compiti da me e le mamme che le accompagnavano. Quando sei salutato, e con un bel sorriso, ti senti accolto, vicino. Dal saluto cosiddetto laico: «Sbah kair» (mattino di luce), giunsi presto al vero saluto dei musulmani, religioso, «Salam aleikum» (pace a voi), perché loro stessi ormai conoscendomi mi volevano salutare così. Il saluto è anche accompagnato da qualche gesto, come quello di mettere la destra sul cuore per dire: «Ti porto nel cuore». Il significato della parola “Salaam”, che alla lettera vuol dire “pace”, si spinge un po’ oltre, delineandosi come “salvaguardia” , “sicurezza” , e “protezione” dal male e dagli errori. Il nome di “Al-Salaam” è anche uno dei Nomi di Allah. Pertanto, il saluto della “Salaam”, suona come un “possa la Benedizione del Suo Nome scendere sopra di voi”. Alla domanda: «Quale categoria di azioni dell’islam sono meritevoli?». Il Profeta rispose: «Dare sostentamento (cibo) agli altri e offrire il saluto della “Salaam” a coloro che conosci e a coloro che non conosci. Se entrando in un negozio, saluti con un bel sorriso, fai una sadaka, un’elemosina, un dono». Il saggio Al-Qaadi ‘Ayaad ha detto: «Il saluto “Salaam” è il primo livello di rettitudine e la prima qualità di fratellanza, ed esso è la chiave per generare l’amore. Attraverso la pratica del saluto “Salaam”, l’amore dei musulmani, l’un per l’altro, cresce più forte ed essi dimostrano i propri simboli distintivi e diffondono un sentimento di sicurezza tra loro stessi».  Dire «Salaam ‘aleykum» (sia la pace con te) è meritare dieci ricompense.  Dire: «Salam ‘aleikum wa rahmat-Allah» (Sia la pace su di voi e la Misericordia di Allah) è meritare venti ricompense.  Dire: «Salam ‘aleykum wa rahmat-Allah wa barakatuhu» (Sia la pace su di voi e la Misericordia di Allah e le Sue Benedizioni) è meritare trenta ricompense. Mentre giorni fa ero a Treviso in autobus, mi capitò di sentire un giovane che telefonava in arabo, seduto vicino a me. Al termine della telefonata gli dissi: «Salam aleykum». Quegli mi sorrise, un po’ sorpreso, e rispose: «Aleykum salam». E continuammo a parlare, in italiano per fortuna. Il saluto è anche una porta che ci fa dire: «Marhaba bika», benvenuto, la casa è aperta per te. Ora… dico a voi: «Salam ‘aleykum!».  

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