L’Algeria rimpatria i migranti, ma potrebbe anche integrarli
«Per far fronte al fenomeno dell’immigrazione irregolare e lottare contro le reti della tratta della persone, le autorità algerine hanno deciso, in stretto coordinamento con quelle nigerine, la ripresa dal primo agosto, delle operazioni di rimpatrio dei cittadini nigerini in posizione irregolare in Algeria», ha annunciato il portavoce del Ministro degli Affari esterni algerino, Benali Cherif. «I rimpatri – ha aggiunto Cherif – fanno parte di una serie di misure prese dal governo algerino per rafforzare la collaborazione con i Paesi dell’Africa subsahariana, in particolare Niger e Mali, per frenare il flusso delle migrazioni irregolari che il nostro Paese sta affrontando».
In Algeria arrivano diversi migranti in posizione irregolare, provenienti da Paesi dell’Africa subsahariana, in particolare da Niger, Mali e Burkina Faso. Non vi sono statistiche ufficiali dei migranti sub-sahariani in Algeria. Secondo alcune stime sarebbero circa 100 mila.
Alcuni di loro cercano lavoro in Algeria, altri sono invece in transito verso l’Europa, attraverso la Libia. Le autorità algerine rinviano i migranti nigerini nel loro Paese con convogli di autoveicoli. Il campo di Dar El Beïda, alla periferia di Algeri, è stato smantellato.
Il primo ministro Abdelmadjid Tebboune ha annunciato un piano per integrare i migranti nel settore agricolo e delle costruzioni. Molti impresari e proprietari algerini vivono già questo tipo di “ospitalità” e non approvano il rinvio al loro Paese di gente da cui traggono vantaggio. Altre persone influenti, invece, criticano la proposta di integrazione perché vedono nei migranti un pericolo per la sicurezza del Paese.
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