Metà del Cielo muove il Cielo
«Sarà quel che sarà, ma l’aggettivo “impossibile” ha perso la prima sillaba». Così Umberto Folena chiude il suo articolo su Avvenire del 24 agosto 2017 : L’altra metà del cielo che costruirà la pace.
Alisa Eshet Moses è ebrea. Gadir Hani è araba. Entrambe vivono in Israele. Sono esponenti di spicco di WWP, Women Wage Peace, il movimento per la pace a cui aderiscono ventimila donne ebree, musulmane e cristiane. «Diventeremo 6, 7milioni, dice Eshet, e non potranno ignorarci». Che cosa vogliono queste donne? Eshet, isreliana con madre nata in Marocco e padre nato in India, dice chiaro: «Vogliamo diventare una lobby e fare azione per influenzare la politica obbligandola alla pace». Sono sognatrici capaci di realismo, sognatrici con obiettivi chiarissimi. «Siamo di destra e di sinistra… ma tutte attraversate dall’identico malessere. Vogliamo offrire occasioni di incontro a chi non si è mai incontrato per incominciare a scoprire gli elementi comuni alle nostre fedi e dimostrare quanto sono vicine. Il cambiamento sarà graduale, passerà dalle scuole, ma ciò che unisce le donne è il bene più grande: la pace. Non siamo d’accordo su tutto, ma possiamo, dobbiamo dialogare. Stiamo creando una nuova “lingua di pace”, che ci permette di parlarne, discuterne, cercare di risolvere i problemi senza ricorrere alla violenza. Riuniamo le donne e abbattiamo i muri tra noi».
Sono donne, mogli e madri. Eshet racconta la sua angoscia, le notti insonni mentre la figlia soldatessa è in guerra. «Ci hanno sempre escluse dai negoziati. Ma quando saremo tante, tantissime, non potranno ignorarci. Nel nostro movimento il 20 per cento è fatto di uomini. Ma a comandare, siamo noi donne».
Sarà quel che sarà, ma l’aggettivo “impossibile” ha perso la prima sillaba.
Le donne dell’articolo fanno pensare alla figlia di Israele, Maria, e alla Cananea che hanno aiutato Gesù a dare gioia e a liberare dal male. Due donne della Metà del Cielo che hanno mosso il Cielo.
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