Missionario “in modo diverso”. E come sempre!
Il mio vescovo, Claude Rault, di Ghardaia, mi scrive: «Padre Ferruccio, tuo superiore generale, mi comunica la tua destinazione in Italia dove continuerai la tua vita missionaria, ma “in modo diverso”!».
Nel giorno della Festa della Regina degli Apostoli, in attesa della Pentecoste, padre Ferruccio comunica all’Istituto le destinazioni. Destinato anch’io… in Italia! Missionario “in modo diverso” ?
Rendo subito partecipi anche voi, come ho sempre fatto, perché preghiamo insieme per la continuità della nostra presenza di vita e di comunione con la gente di Touggourt. I superiori l’hanno bene in programma. E poi perché, rientrando in Italia, possa condividere ancora con voi la mia missionarietà.
Dopo tanti anni vissuti all’estero, vorrei incontrare alcune categorie di persone, giovani, fedeli adulti, sacerdoti, per chiedere consigli su come vivere in Italia il mio sacerdozio che sento ancora giovane e missionario. Lo chiedo già anche a voi, se volete aiutarmi, perché fa parte anche della vostra identità cristiana. Come mantenere accesa la lampada della testimonianza e dell’annuncio di Cristo nei cristiani perché siano missionari e come annunciare Cristo ai non cristiani italiani e non italiani?
Magnificat!
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