Passo avanti nell’azione missionaria
Appena tre anni dopo gli inizi, il 14 marzo 1925, don Daniele Bortoletto, segretario della commissione missionaria, così presentò il resoconto dell’anno missionario 1924: «L’anno 1924 segna un altro passo avanti nell’azione missionaria della diocesi di Treviso. Tre anni fa era nullo e in questi tre anni, per volere e la protezione incondizionata di S. E. Mons. Vescovo, con un lavoro assiduo ininterrotto, mercé lo zelo del clero, lo spirito missionario ha fatto breccia; è penetrato largamente suscitando gli entusiasmi del popolo, portando la nostra diocesi non ultima tra le diocesi d’Italia in questo campo».
Nel resoconto la cifra più bella, era: 40 vocazioni missionarie. Mons. Longhin mentre all’inizio, assillato da altri problemi, sembrava ostacolare questa sensibilità missionaria, superati i primi indugi, divenne l’animatore più entusiasta dei frutti che la diocesi stessa avrebbe ricavato. Potremmo ricordare i suoi calorosi appelli per le Giornate Missionarie Mondiali, i chiari rimproveri per chi ancora non lavorava bene per le missioni, gli incoraggiamenti per ogni nuova iniziativa. Lui stesso descrive la sua evoluzione il 2 febbraio 1926: «Pareva prima che la nostra diocesi non dovesse interessarsi a questo soccorso: invece fu così fervido lo slancio, così generoso il contributo, che fin dai primi anni raggiunse uno dei principali posti nella classifica delle offerte. Nell’ottobre del 1926 alla “Madonna Grande” vi su un altro invio di missionari con il discorso tenuto dal vescovo. La promozione della coscienza missionaria era divenuta un suo preciso impegno di pastorale diocesana».
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