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Icona decorativaIcona decorativa19 Ottobre 2018 Franco Cagnasso

Ultraricchi

Un’attenta lettrice mi ha scritto che le grandi opere in corso in tutto il Bangladesh, di cui scrivo nella scheggia “Dove andiamo? (1) richiedono tantissimi soldi: da dove arrivano? Il suo sospetto è che la sorgente – paradossalmente – si trovi nel deserto, cioè in Arabia Saudita. Non sono un esperto e non so dare una risposta documentata. Però, prima di abbozzare una risposta per localizzare la sorgente, faccio un cenno al punto di arrivo – che ovviamente non è uno solo. Include infatti un certo numero di persone il cui portafoglio (e conto in banca) è stato attentamente scrutato, per farne una classifica. Gli “scrutatori”, che certamente hanno serie motivazioni scientifiche, appartengono a un centro di ricerca chiamato “Wealth-X”, situato a New York. Secondo loro, chi dispone di oltre 30 milioni di dollari “investibili” (quindi la casa in cui abitano, le auto personali, i soldi per comprarsi il gelato non sono inclusi…) può rientrare nella UHNW (Ultra High Net-Worth), l’elite degli “ultraricchi”. Sempre secondo loro, dal 2012 al 2017 il paese in cui il numero di persone che appartengono a questo “Olimpo” della ricchezza è cresciuto, in percentuale, più rapidamente, è il Bangladesh: 17.3%. Sorpresi? Lo credo bene! Mi sembra di sentire la voce di cara amica che da anni mi aiuta tanto dall’Italia: “Ma sei matto? Non scrivere queste cose! Più nessuno ti aiuterà: ormai siete ricchi, è qui in Italia che siamo al disastro…” La mia informazione dice pure che al secondo posto nella crescita percentuale viene la Cina, poi Vietnam, Kenya, India, Hong Kong… E in assoluto? Del Bangladesh non parla: presenta la lista dei primi 10, con in testa gli Stati Uniti (79.595 ultraricchi), seguiti da Giappone, Cina, e via via fino al decimo posto, dove si trova l’Italia. L’Italia? Sì. Così dice “Wealth-X”, con sede a New York. Sono partito dalla domanda: la sorgente dei soldi quale è? Per la risposta, ci risentiamo alla prossima “scheggia”.

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