Vaglio
Una mia “antica” scheggia raccontava che il progresso nell’agricoltura ha portato molti cambiamenti in Bangladesh, fra cui uno piuttosto curioso: si è passati dal traino animale al traino umano… Infatti sono scomparsi i pesanti carri su cui si accatastavano “montagne” di spighe di riso appena mietuto. Buoi o robustissimi bufali li trascinavano fino alle aie, dove il riso veniva trebbiato con sistemi diversi (non meccanici) e poi “vagliato”, separandolo dalla pula e da sabbia, polvere, altri semi.
Con il miglioramento e l’asfaltatura delle strade di campagna, i contadini hanno trovato più conveniente congedare buoi e bufali, e ricorrere ai “van”, risciò a pedali con pianale anziché sedili per passeggeri. Indubbiamente la portata di questi attrezzi che fondamentalmente sono biciclette a tre ruote, non compete con quella dei carri da buoi, ma – pedala e pedala – il risciò è più veloce, e facendo varie corse porta a casa tutto prima che sia notte fonda. Con il vantaggio che quando non viene utilizzato, non mangia, a differenza di buoi e bufali che pretendono la razione di paglia anche durante le ferie…
Ora ho scoperto un’altra novità: il vaglio – un compito abitualmente affidato alle donne – si è modernizzato. Ancora si usa un cestino a bordi bassi, aperto su un lago, in cui si mette il riso da vagliare. Si solleva il cestino oltre la testa e si inclina leggermente in avanti, poco a poco (qui sta l’abilità!) lasciando scivolare gradualmente a terra il riso. In passato, mentre cade, il vento faceva volar via le parti più leggere: frammenti di paglia, polvere, pula, mentre il riso – più pesante – si accumulava ai piedi della lavoratrice. Quando non c’era vento? Si aspettava. Quando c’era troppo vento? Si aspettava. Ma oggi non si aspetta. Infatti, a soffiare l’aria in modo costante e regolabile ci sono i ventilatori, quelli con supporto verticale alto. Fanno il loro servizio nelle case – magari con roventi tetti in lamiera – ma quando occorre si piazzano nelle aie e garantiscono un soffio regolare per mandare lontano pagliuzze e polvere, e lasciar cadere i chicchi di riso al posto giusto.
Meno romantico e meno ecologico, ma più efficace – mi dicono.
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