Skip to main content
Icona decorativaIcona decorativa11 Febbraio 2019 Silvano Zoccarato

Yaoundé, la vita in strada


Sto vedendo come a Yaoundé la popolazione cerca di risolvere il problema serio del lavoro. Lavoro “ formale” non ce n’è. Ma se ne inventa altri. Un centrafricano, scappato otto anni fa dai massacri del suo paese, mi racconta che è stata aiutato da un missionario con un  prestito, e ora vive di un piccolo commercio. Dice che molti a Yaoundé vivono allo stesso modo.

Infatti, basta uscire di casa per incontrare bambini che ti chiedono di comprare  qualche limone e vedi donne lungo le strade sedute davanti a mucchietti di pomodori o piccoli fasci di erbe in vendita. Sui marciapiedi, diventati luogo di mercato, anzi veri e propri supermercati, trovi di tutto e puoi ricaricare il telefonino, acquistare avocado, banane, tutto. Davanti alle scuole, ci sono grappoli di bambini attorno a piccoli tavoli, dove le donne preparano e vendono panini col cioccolato o la marmellata. Anche altrove, un po’ dappertutto, trovi bancarelle di tutti i tipi, e la gente che attende in un ufficio può trovare qualcosa da mangiare dalla donna che passa davanti con un vassoio sulla testa. Oltre a questo tipo di lavoro, i conduttori di moto-taxi sono ormai i padroni del traffico. La gente dice che le moto sono diventate lo strumento di lavoro anche per i laureati.

È anche vero che in certi quartieri, dietro alte mura, ci sono ville sontuose. In quella di un ministro, dove ho partecipato a un incontro, ho visto ambienti da sogno. E lungo alcune strade puoi vedere vetrine di lusso. Alcuni vivono da nababbi, mentre altri continuano a fare una vita da fame.

Ma ecco il miracolo! Il poco denaro dei poveri non resta nelle mani di pochi. È condiviso in tanti modi tra loro, tra poveri. Siccome i taxi-man e i moto-man si accontentano di un guadagno minimo, e i gendarmi, quando ci sono, fanno finta di non vedere, tutta Yaoundé può muoversi. Anche i poveri possono permettersi di viaggiare in taxi o sulla moto, magari ammassati l’uno sull’altro. È la stessa cosa che avviene nei quartieri dove insieme riescono a portare avanti situazioni difficili.

La sera, la città illuminata diventa una sagra di musica, con tutta la popolazione in strada. Anche il più miserabile mette qualcosa nello stomaco e va a dormire. Vita misera, ma non ancora abbattuta.

Articoli correlati

Egitto, il turismo scopre la magia di Siwa

Icona decorativa15 Luglio 2024
Icona decorativaChiara Zappa
L’oasi nel Sahara, circondata da una natura rigogliosa, ha una lunghissima storia e una cultura unica, dovuta al suo is…

Padre Davide Carraro, la forza sta nelle radici

Icona decorativa25 Gennaio 2024
Icona decorativaSilvano Zoccarato
Domani 26 gennaio, sarà consacrato vescovo a Orano ( Algeria ) il nostro trevigiano di Sambughè Davide Carraro che dice…

Nel buio di Gaza, la luce dell’Eucaristia

Icona decorativa20 Gennaio 2024
Icona decorativaAnna Pozzi
Nonostante la guerra, continua a essere attivo il laboratorio di produzione di ostie della parrocchia della Sacra Famig…