Australia, la Chiesa restituisce un terreno agli aborigeni

Australia, la Chiesa restituisce un terreno agli aborigeni

L’arcivescovo di Adelaide, Patrick O’Regan, ha ceduto parte di un terreno per il rinnovamento culturale voluto dai clan aborigeni. Il custode della cultura ancestrale: “Profondamente grati alla Chiesa, che sia un passo verso la biculturalità”

 

L’autodeterminazione degli aborigeni australiani passa anche dall’incontro e dallo scambio con la chiesa cattolica locale. Ne è un esempio concreto il recente accordo stipulato tra l’arcivescovo di Adelaide, Patrick O’Regan e Karl Winda Telfer, custode della cultura tradizionale aborigena, in particolare del popolo Kaurna. L’accordo prevede la cessione in usufrutto di un terreno di 3,5 ettari nella zona di McLaren Vale per il rinnovamento culturale desiderato dai successori degli antichi clan. Originariamente sito aborigeno occupato dagli antenati di Telfer, il suolo verrà ripiantumato e rinverdito dal clan e dai promotori dell’iniziativa. Telfer e la sua famiglia si sono anche impegnati a ospitare eventi culturali e di incontro con la società civile per un più profondo e fecondo scambio di conoscenze.

“Sono profondamente grato all’arcivescovo O’Regan per questo sincero passo verso l’autodeterminazione aborigena – ha dichiarato Karl Telfer -. Il nostro rinnovamento culturale e spirituale passa anche dal recupero della nostra terra in un’ottica di condivisione e biculturalità”. Uno degli ultimi aborigeni ad aver calciato Kanyanyapilla – questo il nome originario della pianura di McLaren Vale – fu proprio la bis-bisnonna di Karl, conosciuta con il nome di Kudnarto, prima donna aborigena a sposare un colono.

Il terreno era stato poi occupato nella seconda metà dell’800 da Richard Logan, colono europeo che, in punto di morte, lasciò parte dei suoi averi alla chiesa cattolica. Compresa la tenuta di McLaren Vale nella pianura di Adelaide, sito registrato come antico territorio aborigeno. All’interno dei 3,5 ettari affidati al clan, affonda le radici un centenario albero della gomma (si stima che abbia più di 350 anni) che, nella visione di Telfer, dovrà essere simbolo di una memoria storica che non può essere dimenticata.

“Concepisco la nostra società da un punto di vista bi-culturale – ha detto Telfer -. Integrazione non significa essere consumati e dominati da una cultura dominante; integrazione significa praticare il rispetto reciproco”. Su queste basi ha fondato tutto il suo lavoro di scambio interculturale e di promulgazione della conoscenza della cultura autoctona aborigena.