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Respingimenti

Nella sua ultima visita in Algeria, Renzi si è occupato anche del tema dei migranti. Il Niger è uno dei Paesi più poveri del mondo, ma anche quello con il più alto tasso di natalità. Molti nigerini, per sfuggire alla povertà, migrano in massa clandestinamente verso i Paesi del Nordafrica, dove però non trovano lavoro e quando raggiungono Algeri vivono in campi di accoglienza e, in alcuni casi, sono aiutati a ritornare a casa. In alcuni casi, viaggi dal Niger al Nordsafrica si sono conclusi con tragedie, come quella recente che ha visto una novantina di migranti, in maggior parte donne e bambini, morire di stenti e sete nel deserto algerino. L’Algeria ha reso noto che si farà carico delle spese per riaccompagnare gli espulsi alla frontiera del nord del Niger, dove poi saranno presi in carico dalle autorità di Niamey. Gli espulsi sono considerati “migranti in posizione irregolare e senza lavoro”. Secondo il primo ministro nigerino Brigi Rafini, che ha parlato davanti al Parlamento di Niamey, il 76% dei 3.000 destinatari dei provvedimenti d’espulsione è composto da bambini, il 24% da donne, che, per ammissione dello stesso premier in Algeria esercitano la mendicità e vivono in condizioni di estrema povertà. Alcuni profughi del Niger, incontrati qui a Touggourt, avevano cercato di passare dall’Algeria alla Libia, ma non sono riusciti ad attraversare la frontiera. Respinti, sono ripassati da me perché li aiutassi a raggiungere l’organizzazione che riporta a casa chi si rassegna a ritornare. Saïda Benhabilès, presidente dell’organizzazione umanitaria le Croissant-Rouge algérien (CRA), assicura che i profughi saranno condotti nelle migliori condizioni umanitarie e sociali e in pieno accordo col governo del Niger. Restare in Algeria nel periodo invernale potrebbe essere troppo difficile. Ma il rientro al loro povero Paese come sarà?  

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