Un’amicizia divina
Questa mattina ho celebrato con le Piccole Sorelle di Touggourt, ricordando il giorno della partenza per il Paradiso della loro fondatrice, Magdeleine Hutin, avvenuta il 6 novembre 1989.
E ho riletto alcune testimonianze sui suoi primi giorni nel deserto di Touggourt: «Con la piccola sorella Anne eravamo partite col cuore pieno di gioia, leggere come chi cammina col solo bastone in mano, con la sola bisaccia senza ingombri per non rallentare il cammino».
«Il vestito assomiglia a quello delle donne arabe. Sul cuore portano il cuore e la croce di De Foucauld, segno che vanno solo per amare. Si accampano in una vecchia casa alla periferia di Touggourt in mezzo a famiglie di nomadi riunitesi per sopravvivere alla carestia. Lavorano assieme ai nomadi per liberare la casa dalla sabbia».
E Magdeleine scrisse: «Eravamo Arabe tra Arabi, nomadi tra nomadi, operaie tra operai, vivendo sulle tracce di De Foucauld un apostolato del “territorio per il territorio”, apostolato del “lievito nella pasta”. Abbiamo adottato il cibo, il mobilio, anzi la mancanza di mobilio, le povere case di terra, il vestito… la stessa povertà. Abbiamo cercato di somigliare a loro, ma soprattutto di rispettarli. Vediamo degli stranieri ridere forte sui loro costumi e sulle loro preghiere mentre nei loro piccoli gesti verso Dio c’è qualcosa di divino che merita un rispetto infinito! Il più miserabile che incontriamo nel cammino è un uomo. Ha dignità. Va rispettato. Davanti a Dio non c’è superiore o inferiore! L’amicizia con loro è stata il momento più straordinario della mia vita. Ho visto che un amore di amicizia può convivere nelle differenze di razza, cultura e condizione sociale. Erano i più poveri e mi hanno riservato una bontà e una delicatezza commovente. Vegliavano e ci curavano quando eravamo ammalate. Ero talmente sicura di loro che questa fiducia mi ha salvata. Nei periodi di vita con loro non sono mai stata delusa».
«Insieme abbiamo vissuto un’amicizia divina», mi ripete ancora oggi il vecchio T. che allora era un ragazzo.
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