Si riparte a Monza con un nuovo rettore e un nuovo padre spirituale. E con una sessantina di studenti di dieci diverse nazionalità
Sono riprese tutte le attività nel Seminario teologico internazionale del Pime di Monza. E anche quest’anno non mancano le novità. Innanzitutto, dopo sei anni alla guida del Seminario, padre Luigi Bonalumi ha passato il testimone a padre Ralph Minocher Jasawala, indiano della diocesi di Hyderabad, che è giunto in Italia dopo un decennio di missione in Papua Nuova Guinea. Un altro missionario che ha vissuto 23 anni in questo Paese dell’Oceania – che Papa Francesco ha visitato a inizio settembre – è il nuovo padre spirituale: si tratta di Giovanni Di Lenarda, originario della provincia di Udine.
«Sono stati anni belli e impegnativi – commenta padre Bonalumi – soprattutto perché segnati dalla pandemia di Coronavirus, che ha messo tutti a dura prova! Ma sono stati anche anni di cambiamenti e di sfide. In particolare, ho visto crescere significativamente la dimensione dell’internazionalità e dell’interculturalità. Da alcuni anni, infatti, non abbiamo più seminaristi italiani, e questo rimane come constatazione, ma anche come elemento di riflessione».
In questo periodo è aumentato in modo sensibile il numero di coloro che arrivano da diversi Paesi africani, che ormai sono circa la metà. L’altra metà sono giovani dell’Asia a cui quest’anno si sono aggiunti quattro latinoamericani: un seminarista brasiliano del Pime e tre messicani dei missionari di Guadalupe. «Ci hanno chiesto di poter fare il loro percorso di studi nel nostro seminario per poter condividere con noi gli aspetti di internazionalità e interculturalità che ormai sono una nostra caratteristica precipua».
In totale, i seminaristi sono 57 studenti di dieci diverse nazionalità: 11 frequentano l’anno propedeutico di lingua italiana. Il 5 ottobre nella chiesa di San Gerardo di Monza, sette verranno ordinati diaconi: sei del Pime – tra cui i primi due provenienti dal Ciad – e un diocesano di Dinajpur (Bangladesh). Il cammino di molti di loro è sostenuto dalla generosità di tanti benefattori (cfr. pag. 42).
«In questi anni – riflette padre Bonalumi – è cambiato molto anche il senso della missione che è sempre più da ovunque per ovunque. Il seminario è uno specchio di questo cambiamento. E ciò è anche un motivo di riflessione all’interno del Pime».
Per lui, invece, missione significherà tornare a Hong Kong, dove padre Luigi è arrivato per la prima volta nel 1989 e dove continuerà a servire la Chiesa locale in un contesto che – pure lì – è cambiato molto in questi ultimi tempi.