Un ponte tra il Madagascar e la Campania
A Tsarabaria l’inaugurazione della nuova chiesa di Cristo Redentore alla presenza del vescovo Antonio De Luca, ha rinsaldato l’amicizia con la diocesi di Teggiano Policastro: «La missione ci unisce»
Una nuova chiesa per rinsaldare l’amicizia e la comunione nella fede tra i cristiani del Madagascar e una diocesi della Campania. È il senso del viaggio compiuto nelle scorse settimane dal vescovo di Teggiano Policastro (Sa), mons. Antonio De Luca, nell’arcidiocesi di Antsiranana, nell’estremo nord della grande isola africana nell’Oceano Indiano.
«L’inaugurazione della nuova chiesa voluta dal nostro vescovo e l’attenzione alle persone incontrate, alle scuole e ai dispensari medici, hanno rafforzato il legame tra la nostra diocesi e il Madagascar», racconta don Martino De Pasquale, direttore della Caritas di Teggiano Policastro.
Assieme a don Angelo Pellegrino, direttore del centro missionario diocesano, hanno visitato scuole, portato farmaci ai centri più poveri, pregato e condiviso le esperienze, in un viaggio di fede e solidarietà.
L’inaugurazione della chiesa dedicata al Cristo Redentore, nella comunità di Tsarabaria, è stato sicuramente uno dei momenti più emozionanti che ha fatto sentire vicine alle rigogliose terre africane le comunità del Vallo di Diano, sede della diocesi che si allarga dai monti Alburni al Golfo di Policastro.
Il vescovo e i sacerdoti di Teggiano Policastro sono stati accolti da mons. Benjamin Marc Ramarcon, il vescovo locale, e dalla popolazione malgascia: «La partecipazione alla messa con canti, danze e momenti di festa, è stato uno dei momenti che non dimenticheremo», racconta il gruppo che rientrato in Italia, sta raccontando la bellezza e la diversità dell’unica fede in Gesù vissuta durante questo viaggio. La nuova chiesa, frutto dell’impegno missionario della diocesi campana, rappresenta un punto di riferimento spirituale e sociale per l’intera comunità. «È un luogo dove ritrovarsi, pregare e crescere nella solidarietà», sottolinea don Martino De Pasquale.
Il viaggio tra cittadine, villaggi sperduti e campagne, ha consentito di visitare l’orfanotrofio dove operano da anni le suore vocazioniste sull’isola di Nossi Be, un percorso che ha raggiunto anche la missione redentorista di Vohemar. «Assieme alla comunità redentorista in Madagascar, abbiamo vissuto uno straordinario momento di fede con l’ordinazione di tre giovani – ricorda il direttore della Caritas- un momento di grande significato per la nostra comunità e per la missione che ci unisce. La cerimonia è stata un momento di festa, preghiera e condivisione in cui abbiamo potuto sentire l’amore e la forza della nostra fede. È stato emozionante vedere come questi giovani abbiano risposto alla chiamata di Dio, pronti a servire e portare la speranza».
Il lungo itinerario tra una terra in cui la povertà è palpabile nelle periferie come nelle città, ha visto i sacerdoti salernitani visitare anche la “Maison de La Mère du Redempteur”, fondata da Paola Giustiniani, un medico originario di Salerno e collaboratrice del vescovo De Luca. Intensa è stata la partecipazione all’inaugurazione dell’anno scolastico delle scuole cattoliche, una esplosione di gioia offerta dai bambini nel pregare, ballare, cantare e soprattutto condividere quel poco che hanno per i più poveri. «Nei loro occhi si leggeva il desiderio di un futuro migliore, alimentato dall’amore e dalla cura che ricevono», ammette don Martino De Pasquale, ricordando come anche i gesti più semplici possano donare grande gioia a chi, ancora oggi, si accontenta di poco.
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