Pime Made in Usa
È stato inaugurato lo scorso settembre il nuovo Centro Pime a detroit, che è oggi più che mai un luogo di incontri e di solidarietà con le missioni
Settantotto anni fa il Pime apriva una presenza negli Stati Uniti. Nel 1947 padre Guido Margutti veniva accolto dal cardinal Mooney, arcivescovo di Detroit, e nominato vicario della parrocchia italiana di San Francesco. L’anno successivo veniva aperta una comunità di missionari e nel 1951 padre Nicola Maestrini cominciava a mettere le basi del futuro Centro missionario. Nel 1954 viene fondata la rivista Catholic Life, oggi Mission World, che continua a far conoscere la vita e le opere dei missionari del Pime nel mondo. Nel 1957 nasce il Golf Day, un evento che raccoglie centinaia di golfisti per sostenere le attività missionarie. L’anno successivo iniziava il programma di adozioni a distanza e nel 1960 quello dedicato ai progetti di sviluppo, che ha nei lebbrosi i primi beneficiari, e un’attenzione particolare alla costruzione di chiese e cappelle.
In questo impegno emerge una nuova vocazione: formare missionari americani, che vengono via via destinati in Giappone, India, Bangladesh, Thailandia, Filippine, Papua Nuova Guinea. Vengono aperti tre seminari nel giro di soli cinque anni. Nel corso dei decenni le presenze aumentano e nuove comunità fioriscono in Ohio, New Jersey, New Mexico, California, Florida e New York. Negli anni Novanta si dà inizio alla missione in Messico. È poi il tempo di ridimensionare la presenza, chiudere i seminari e molte comunità, e il Centro missionario ne subisce le conseguenze ma il lavoro continua.
Oggi il Centro cresce di anno in anno. Aumentano gli amici del Pime, così come le offerte, che hanno superato 1.200.000 dollari lo scorso anno. Tutto questo è possibile grazie a una squadra non numerosa (appena nove persone!), ma veramente laboriosa e “attaccata alla maglia” Pime. A guidarla è padre Daniele Criscione, direttore del Centro, che si impegna a creare un ponte tra i nostri sostenitori e coloro che hanno bisogno di aiuto nelle missioni. Grazie a rapporti di amicizia con molti missionari e alle visite sul campo, padre Daniele è fondamentale nell’individuare dove indirizzare il sostegno dei donatori per ottenere il maggior impatto possibile. Michelle Regner è l’amministratrice e gestisce una serie di aspetti cruciali: dalla raccolta fondi e distribuzione degli aiuti, all’organizzazione e supervisione del personale e delle attività del Centro missionario. Ogni anno, Michelle visita una missione del Pime con padre Daniele per osservare l’impatto dei progetti e valutare dove eventuali finanziamenti aggiuntivi potrebbero avere il massimo effetto.
Jules Carlini lavora al nostro programma di sostegno a distanza, quelle che venivano chiamate “adozioni”, assicurando che il supporto di migliaia di benefattori raggiunga bambini, giovani, seminaristi e persone con disabilità in Bangladesh, Camerun, India, Myanmar e Thailandia. Kathleen Connors organizza i progetti di sviluppo e il programma delle cappelle, mettendo in collegamento la generosità dei sostenitori Pime negli Stati Uniti con i missionari sparsi in tutto il mondo, e fornendo loro una risorsa preziosa per aiutare le persone della loro missione. Brooke Grobbel si occupa degli eventi ricreativi e di raccolta fondi, come Tastes of Italy, una serata a base di cucina italiana, in cui duecento amici del Pime hanno creato un ponte tra Detroit e Barreirinha, nell’Amazzonia brasiliana, dove opera il confratello padre Bosco. Grazie alla loro generosità si è potuta finanziare la mensa che le Suore della Carità di Madre Teresa portano avanti per nutrire 1.350 bambini e le loro famiglie.
Il 10 giugno scorso c’è stato il 68° Pime Golf Day che ha visto la partecipazione di oltre 700 golfisti. Grazie al ricavato possiamo sostenere sette progetti diversi in giro per il mondo: la trivellazione di un pozzo, un progetto di energia solare per un centro gestito dalle Missionarie dell’Immacolata, un programma di assistenza medica per nascituri e il supporto alle terapie per ragazzi disabili in Camerun; la costruzione di una cappella in Ciad; una scuola per bambini disabili in Guinea-Bissau e una canonica in Cambogia. È incredibile quanto lavoro stia dietro a questo evento, così come quanta generosità dimostrino anno dopo anno tanti amici del Pime. Senza questo staff e tanti che credono nel nostro lavoro nulla di tutto questo sarebbe realizzabile. Il 15 luglio, oltre 200 persone hanno partecipato allo Shooting Day del Pime, il tiro al piattello.
Due eventi Pime ci hanno visto impegnati nel mese di settembre: la 6a Pime 5K, Run for Fun (Corri e divertiti!), cioè una corsa o camminata di cinque chilometri, a cui hanno partecipato un bel po’ di amici. E il Mission Center Open House, cioè una giornata porte aperte del nostro Centro missionario. Finalmente, viene da dire, perché c’è voluto più di un anno da quando si è trasferito a Farmington Hills. Prima è stato realizzato un parcheggio, poi è stato rinnovato il salone dedicato a padre Steve Baumbusch, un missionario americano molto in gamba, morto annegato tragicamente nelle Filippine. In entrambe le occasioni c’è stata una magnifica atmosfera di famiglia: tutti contenti di esserci, semplicemente!
In ottobre abbiamo accolto fratel Fabio Mussi, missionario in Ciad, come ospite alla Serata, una cena di beneficenza a favore dei rifugiati sudanesi, oltre 1.200.000 persone, che sono fuggite dalla guerra nel loro Paese, rifugiandosi nella diocesi di Mongo, dove fratel Fabio dirige la Caritas che fa tutto il possibile per accoglierli. Abbiamo celebrato la Giornata Missionaria Mondiale nella parrocchia di San James a Novi: un giorno speciale per tutti noi, in cui i cattolici si impegnano nuovamente per le missioni della Chiesa.
In novembre andremo a vedere una partita dei Red Wings, la squadra di hokey su ghiaccio di Detroit, insieme a 120 amici del Pime. L’anno scorso, ad un certo punto sul tabellone in mezzo allo stadio, davanti a 20 mila persone, compare la scritta: «Happy Birthday Father Daniele!». Era il suo compleanno e le telecamere lo inquadrano con due amiche caldee, suor Angela e suor Cecilia, e subito scoppia un boato nello stadio! Il regista ci prende gusto e riprende più volte le suore. Ogni volta scrosciano applausi sempre più forti, e, nel giro di poche ore, il video diventa virale sui social.
Di comunicazione e grafica si occupa Pat Carroll, che utilizza le foto e i video che riceviamo per creare una finestra sulle nostre missioni, sia attraverso la rivista “Mission World”, che sui social media e sul nostro sito web. Brian Burgin è il tesoriere che lavora alla distribuzione dei fondi provenienti dal sostegno dei donatori e alle misure adottate, e spesso complesse, affinchè raggiungano la destinazione prevista in ogni missione. Grace Ziegenfelder si occupa del database Pime, assicurandosi che ciascuna donazione vada dove ogni benefattore l’ha destinata. Inoltre Grace accoglie i visitatori e risponde alle telefonate, oltre a fornire assistenza alle parrocchie che ci chiamano ogni giorno per celebrare Messe o confessare. Infine, ci sono anch’io, che dall’aprile scorso lavoro al Centro contribuendo al suo sviluppo ed alla comunicazione delle attività che portiamo avanti da un lato, e come responsabile dell’animazione vocazionale, dall’altro. Qui si dice Director of Vocations, cioè quel prete che, in ogni diocesi o istituto, incontra ed accompagna i giovani che desiderano diventare preti, consacrati o missionari. Al contrario di quello che si pensa, negli Stati Uniti ci sono vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Non molte alla vita missionaria, ed ancora meno per noi del Pime: l’ultimo padre americano è stato ordinato ben 27 anni fa. È una grande sfida, e, se Dio vuole, ci saranno nuovi missionari americani del Pime pronti a vivere la loro missione in giro per il mondo! A questo proposito abbiamo aperto da pochi mesi i nuovi account Pime US Vocations sui social media: potete trovare una serie di contenuti, video e foto interessanti su Facebook, Instagram, Youtube e TikTok, il preferito dai giovani americani. Il lavoro non ci manca di certo, e contiamo anche sulle vostre preghiere: grazie di cuore!
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