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Kewachala

Pochi anni fa era un pezzetto di terra a mezza strada fra Dhaka e Mymensingh, con una cappellina dove ogni tanto si celebrava la Messa per uno sparuto gruppo di cristiani. Qualcuno però ha fiutato il cambiamento. Le suore del PIME hanno acquistato terra e aperto un ostello per ragazze, poi il PIME ha accettato la responsabilità della cappellina. P. Gianantonio Baio ne ha fatto una missione con i fiocchi, cresciuta mentre tutt’intorno la zona si industrializzava impetuosamente, attirando decine di migliaia di persone, fra cui qualche cristiano. Chiesa, scuola, ostello maschile, cooperativa di credito… il primo maggio si è inaugurata quello che forse è una novità assoluta per il Bangladesh: un centro di accoglienza per operai e operaie, che offre loro spazio prima e dopo i turni in fabbrica. Invece di stare al sole o alla pioggia comprando qualcosa dai negozietti sorti come funghi, almeno alcuni potranno trovare ombra, sicurezza, servizi igienici, posto per sedersi e riposare, televisione e – speriamo – anche qualche iniziativa culturale. Da gestire con cautela, perché non finisca in mano a bande di mafia locale; ma se funziona sarà un’iniziativa da riprendere anche altrove.

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