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Linea Rossa

Sheik Hasina, primo ministro, e Begun Khaleda Zia, capo dell’opposizione, si erano parlate di persona una volta, nel 1990, per mettersi d’accordo e rovesciare il dittatore Ershad. Poi basta. Solo pochi incroci e sguardi torvi in occasione di celebrazioni ufficiali. La sera del 26 ottobre si sono parlate al cellulare per 37 minuti! Dapprima Hasina ha chiesto, risentita, come mai ha dovuto ricorrere al cellulare, dato che Khaleda non rispondeva alla chiamata sul “telefono rosso”, installato anni fa (e mai usato) per comunicazioni urgenti e importanti. Khaleda ha risposto risentita che il telefono rosso non funziona da tempo, da quando Hasina l’ha costretta a lasciare la villa che l’esercito le aveva messo a disposizione: doveva sentire che la linea era muta, e chiedere al suo staff di fare il collegamento. Poi si sono date reciprocamente della bugiarda. Dopo di che ha preso il via il colloquio politico. Intanto, sono confermati tre giorni e due notti (60 ore) di sciopero nazionale totale e il 27 ottobre, primo giorno, ci sono stati disordini in tutto il Paese con 5 morti e 645 feriti, incluso un dodicenne cui è scoppiata in mano la bomba che voleva lanciare. Dall’inizio dell’anno i morti sono 250. Forse occorrerebbero altre telefonate, non importa su che linea.

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