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Storia

Il 26 marzo di quarant’anni fa (1971), il generale Ziaur Rahman proclamò via radio l’indipendenza del Bangladesh. Parlava a nome del “Bongobondhu” (l’Amico del Bengala) Mujibur Rahman, messo in carcere dai Pakistani. L’indipendenza effettiva arrivò con la firma di resa dell’esercito pakistano, travolto dalle truppe dell’India. In seguito, Mujibur Rahman divenne presidente e venne ucciso (1975), Ziaur Rahman prese il potere con la forza, fondò un partito, e si fece legittimare da elezioni – finendo poi anche lui ammazzato in un complotto di militari. Le celebrazioni del quarantesimo anniversario sono state tutto sommato modeste, amareggiate dalla polemica che divide le analisi storiche dell’evento. La coalizione che fa capo al partito di Mujibur minimizza il ruolo di Ziaur, e cerca di distruggerne la figura con l’accusa di essere stato l’ispiratore dell’assassinio di Mujibur. La coalizione che fa capo al BNP, fondato da Ziaur, dimentica di dire che la proclamazione dell’indipendenza fu fatta a nome di Mujibur, e sottolinea che costui in pochi anni fece non pareccbhi disastri, incluse una “legge nera” contro la libertà di stampa, e l’impostazione di una milizia probabilmente intesa a sostenere la formazione di un partito unico.

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