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Spazi

 C’è più acqua del solito, entra nelle case costruite sui rialzi più bassi, e ruba spazi alle altre. Una o due stanzette di bambù o lamiere e, dalla soglia, acqua a perdita d’occhio. Due mucche, tre capre, qualche gallina, anatre, cane, gatto, padre e madre, nonna, cinque o sei figli di varia misura e – indesiderati – serpenti e topi convivono, dormono, cucinano, mangiano, bisticciano per mesi in quello spazio minimo. Ogni tanto bisogna cambiare ci si accoccola su lunghe barchette, larghe 50-60 centimetri, da dove prendere qualche pesce, erbe commestibili, foglie da far seccare per costruire stuoie. Abbonda, insieme all’acqua, la fame. L’abitudine agli spazi minimi è utile: quando si va a cercare fortuna in città, si riesce a stare anche in 15 dentro stanzette che a noi paiono sgabuzzini. Ottimo pure l’esercizio della fame: in città ci sarà meno acqua, ma non meno fame.

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