Una missione che si fa comunità
Il Bilancio sociale della Fondazione Pime racconta, attraverso numeri, storie e progetti, una solidarietà che costruisce ponti
La missione non è solo un luogo geografico: è uno stile di vita, una scelta, un cammino condiviso.
Il Bilancio sociale 2024 di Fondazione Pime racconta una missione che attraversa i continenti e si fa comunità anche nelle terre più isolate. In un mondo dove le emergenze sembrano moltiplicarsi – tra guerre, povertà e disuguaglianze crescenti – l’impegno di Fondazione Pime continua a tessere fili di speranza e a creare ponti dove si ergono muri.
Numeri che raccontano persone
Nel 2024 il Sostegno a distanza ha raggiunto 9.301 beneficiari tra bambini, giovani, persone con disabilità e anziani, con 94 progetti attivi in Asia, Africa, America Latina, Oceania e anche in Italia. Ma dietro ogni cifra ci sono storie concrete: quella dei ragazzi haitiani che, nonostante la violenza armata e l’instabilità del Paese, continuano a studiare; o quella dei giovani migranti dal Myanmar alla Thailandia che trovano nei missionari del Pime un’opportunità di futuro. Il Sostegno a distanza continua a essere uno strumento di umanità che, oltre a offrire aiuti materiali, costruisce relazioni. Una solidarietà capace di generare cambiamenti anno dopo anno.
Progetti che seminano dignità
Nel 2024 abbiamo realizzato 52 progetti di sviluppo, interventi mirati che rispondono a bisogni reali identificati insieme alle comunità locali. Come in Camerun, dove in tre villaggi abbiamo avviato un programma integrato di agricoltura sostenibile e formazione per contrastare la malnutrizione acuta che colpisce ancora migliaia di bambini e adulti; o in Bangladesh, dove sono stati realizzati importanti progetti a beneficio di tanti studenti e giovani lavoratori impegnati a costruirsi un futuro migliore.
Particolarmente significativo il progetto triennale in Guinea-Bissau, dove la lotta alla denutrizione infantile passa attraverso attività che coinvolgono madri, operatori sanitari e leader di comunità. Si tratta di interventi circoscritti ma strategici, radicati nel territorio grazie alla presenza dei missionari e alla partecipazione attiva delle comunità locali. Anche quando il contesto è particolarmente difficile, la nostra risposta alle necessità è resiliente, concreta e immediata.
Quando la missione diventa educazione e cultura
La missione parla anche il linguaggio dell’educazione e della cultura. Nel 2024, l’attività dell’Area Educazione ha coinvolto oltre 48.000 persone in presenza e 40.000 on line. Decine di educatori, volontari, giovani universitari hanno portato l’esperienza missionaria dentro scuole, parrocchie e oratori. Progetti che sono molto più di un doposcuola, come “Time Out” e “Passi al PIME!?”, hanno trasformato spazi educativi in laboratori di cittadinanza mondiale, dove bambini e adolescenti hanno potuto sperimentare cosa significa essere parte di un’unica comunità. «Educare alla mondialità significa offrire strumenti per leggere la complessità del presente – spiega un educatore – e soprattutto per immaginare alternative possibili».
A Milano, il Museo Popoli e Culture e la Biblioteca hanno aperto le loro porte a migliaia di visitatori, studiosi e appassionati. Il Teatro Pime ha proposto una stagione di ben 23 spettacoli che hanno coinvolto oltre cinquemila persone. Questo ci ha permesso di presentare le attività di Fondazione Pime anche a un pubblico nuovo e di sensibilizzare su argomenti e valori cari ai missionari.
L’Accademia Senza Frontiere – Università del tempo libero ha invece promosso percorsi formativi che combinano spiritualità e impegno sociale coinvolgendo oltre ottocento corsisti.
Volontari linfa viva della missione
Donare tempo è forse il gesto più rivoluzionario in un’epoca di frenesia. È con questa consapevolezza che 77 volontari hanno offerto il loro servizio continuativo a Fondazione Pime nel 2024, mentre altri 65 si sono mobilitati per la campagna natalizia “La solidarietà non è un pacco… è un regalo”. Grazie a loro, è stato possibile raccogliere fondi per attività educative in Italia e per la Campagna “Filippine25. Un ponte per ogni isola”.
Una finestra sul mondo
Per tutto il 2024, grazie alla rivista Mondo e Missione, abbiamo fatto entrare nelle vostre case (circa 25.000) le storie dei popoli per i quali i missionari spendono la vita, con numeri speciali dedicati a fatti e tematiche di attualità. Il sito internet mondoemissione.it è una vetrina degli articoli più importanti pubblicati sulla rivista cartacea, ma offre anche contenuti originali. Tra questi la trasmissione video di approfondimento “Finis Terrae” che nella sua seconda stagione ha visto la produzione di 11 nuove puntate.
Infine, attraverso l’agenzia di informazione AsiaNews, dall’India al Pakistan, dal Libano a Singapore abbiamo permesso ai giornalisti locali di raccontare il proprio Paese con gli occhi di chi è minoranza, offrendo ai lettori notizie 365 giorni all’anno.
Uno sguardo al futuro
Il Bilancio sociale non è solo memoria del passato, ma bussola per il futuro.
Nell’anno in corso, la Fondazione Pime si propone di valorizzare maggiormente le competenze locali, rafforzare la formazione dei volontari, affinare l’ascolto delle comunità beneficiarie e innovare linguaggi e strumenti comunicativi. Una particolare attenzione sarà rivolta ai contesti più fragili dove la missione è spesso presidio di umanità in situazioni di abbandono.
In un mondo che sembra premiare l’autosufficienza e la competizione, la Fondazione Pime continua a scommettere sulla comunità e sulla condivisione. La pubblicazione del nostro Bilancio sociale infatti rappresenta un invito a sentirsi parte di una storia più grande: una missione che attraversa continenti e cuori per annunciare il Vangelo della Pace, trasformando vite e costruendo, giorno dopo giorno, un futuro più giusto e fraterno per tutti.
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