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Perù, Stella della neve

FUORI ROTTA
A Pentecoste nei pressi di Cuzco si tiene quello che viene ritenuto il più imponente pellegrinaggio del continente latinoamericano
  Sulle maestose vette andine, nei pressi di Cuzco (distretto cusqueño di Ocongate, in Perù), si tiene ogni anno a Pentecoste quello che viene ritenuto il più imponente pellegrinaggio del continente latinoamericano, recentemente incluso nella lista Unesco dei patrimoni culturali e naturali dell’umanità. Decine di migliaia di fedeli di origine quechua si inerpicano verso i cinquemila metri di queste montagne per pregare sull’immagine del Señor de Qoyllur Rit’i, la “Stella della neve”, dipinta su una roccia. Fede cristiana e tradizione andina si mescolano in questa imponente e coloratissima processione, che dal villaggio di Mahuayani si snoda lungo il ghiacciaio di Sinakara – dove si trova il Santuario Señor de Qoyllur Rit’i – e termina con l’omaggio all’immagine di Cristo dipinto. Tra le decine di migliaia di pellegrini, spiccano in particolare i chunchus della selva che portano corone di piume multicolori delle are macaw, i grandi pappagalli delle foreste amazzoniche, e gli ukukus, esseri mitici figli di un lama maschio e di una principessa inca, abbigliati con curiose maschere di lana e pellicce di lama. Sono questi ultimi che, il secondo giorno, hanno il privilegio di poter salire sino alla cima del ghiacciaio (oltre i cinquemila metri) per cercare la cosiddetta “Stella della neve”, nascosta nelle fenditure della montagna. Intanto, fuori e dentro il santuario, si susseguono canti e danze. Dopo la preghiera con offerte di fiori e candele davanti all’ultima croce della valle, i fedeli si lasciano andare a passi di danza e gesti rituali che si ripetono all’infinito, seguendo il ritmo di una musica dall’identica melodia, suonata da decine di flautisti, violinisti, trombettisti, percussionisti. La ripetitività dei suoni induce lo spettatore in una sorta di ipnosi mistica, senza perdere la grande gioiosità di questi popoli

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