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Francesco, testimone di misericordia

PASASALAMAT. Nelle Filippine, il ricordo del viaggio del Pontefice del 2015 è ancora molto vivo: «Ci ha mostrato cos’è la cattolicità della Chiesa, aprendo le porte a tutti»

In questi giorni di sincero cordoglio per la scomparsa di Francesco mi sorgono due domande legate alla mia vita missionaria qui nelle Filippine. Come il Papa ha visto questo popolo specialmente nella sua visita del gennaio 2015 e in questi dodici anni di Pontificato? E come i filippini hanno visto Francesco?

Ho rivolto quest’ultima domanda a molta gente comune all’indomani della sua scomparsa. Provo a riassumere in poche parole le loro risposte.

«Papa Francesco ci ha mostrato come trattare non solo i nostri compagni cattolici, quelli di altre denominazioni e i non cristiani, ma anche ogni essere umano, persino ogni creatura di questa nostra “casa comune” che è il mondo. Ci ha insegnato a trattare tutti come compagni di un comune viaggio, pellegrini pieni di speranza».

«Il Papa ci ha indicato cos’è in concreto la cattolicità della Chiesa, aprendo le porte a tutti, oppressi, emarginati, esclusi per controversi pronunciamenti e linee di condotta che spesso sconvolgevano l’insegnamento accettato della Chiesa, musulmani, membri di altre sette e religioni, divorziati, omosessuali, carcerati, malati di Aids, anticlericali dichiarati, abortisti, atei, emigranti clandestini, ragazze madri, orfani, minoranze tribali e così via».

«Egli ci ha sempre chiesto di uscire nelle strade polverose del mondo incontro all’uomo. Spesso diceva: “Meglio una Chiesa ferita e malconcia che va incontro agli altri che una Chiesa senza macchia, ma ritirata nelle sacrestie, malata di narcisismo e autoreferenzialità”. Papa Francesco poi ha sempre “tuonato” contro il fanatismo dell’indifferenza e la cultura dello scarto!».

«Papa Francesco ci ha testimoniato con chiarezza la misericordia di Dio, da donare a ogni uomo, sempre. Ci ha insegnato la vicinanza pastorale, preti e laici, tutti con l’odore delle pecore, ci ha aperto gli occhi, liberando i nostri cuori dall’indifferenza, su questioni globali come la povertà, le migrazioni, gli abusi e l’ecologia. Nella Chiesa ha promosso riforme favorendo la sinodalità, la sobrietà e un dinamismo apostolico con una forte dimensione missionaria».

Questo è il messaggio di Papa Francesco, molto chiaro e da lui stesso ben testimoniato, anche qui nelle Filippine, attraverso le parole e i gesti. Parole e gesti ricevuti e donati.

Lo stesso Papa, alla domanda di un giornalista, rispondeva: «I gesti, i gesti mi hanno commosso. Gesti buoni, sentiti, che vengono dal cuore, alcuni di questi quasi fanno piangere. Lì c’è tutto: la fede, l’amore, la famiglia, la speranza, il futuro…».

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