Guinea-Bissau: «Ha scelto i più piccoli»

Ha scelto la Guinea-Bissau, ha scelto i piccoli, ha scelto gli ultimi, quelli dimenticati, perché questo era e sarà sempre Francesco, il Papa della gente. Rimarrà per sempre nei nostri cuori. Ma soprattutto vogliamo che rimanga nel nostro impegno come Chiese dell’Africa
Con grande sorpresa, dolore e dispiacere enorme, abbiamo ricevuto questa mattina la notizia della morte di Papa Francesco. Ma subito in me è nata, è venuta fuori la parola “grazie”. Grazie Signore, grazie Papa Francesco per quello che sei stato e quello che sicuramente continuerai a essere nella Chiesa, nel mondo e in particolare per l’Africa e per la Guinea-Bissau.

Ascolta qui il messaggio audio di padre Davide Sciocco da Bissau:
Le ultime parole che Papa Francesco ha detto davanti al mondo sono state: «Buona Pasqua!». Parole pronunciate con grande difficoltà, ma sicuramente col cuore pieno di fede. La Pasqua è la festa della vita. È la festa della fede, della speranza che non inganna. E nel messaggio all’Angelus che ha fatto leggere, il suo ultimo messaggio qui in questa terra, è un forte appello per la pace e per gli ultimi.
E quindi lo sentiamo un messaggio per noi in Africa che abbiamo bisogno di pace. È qui in Africa che si vivono i conflitti più duri, più drammatici, senza l’assistenza del mondo, senza le notizie, ma dove vivono milioni e milioni di sfollati a causa della guerra, della povertà, dei cambiamenti climatici. Tutti temi per i quali il Papa si è speso enormemente.
Pensiamo al tema dei migranti. Qui in Guinea-Bissau tutti i giorni vediamo giovani lasciare la Guinea-Bissau. Quelli che vediamo sono quelli che partono più o meno legalmente, almeno vanno con visti di turismo, di studio, di salute e poi sappiamo che non torneranno. E poi tutti gli altri che di nascosto nella notte sulle canoe se ne vanno con itinerari pericolosissimi.
Il Papa si è speso per loro. Sappiamo anche che l’ultimo incontro diplomatico l’ha fatto col vicepresidente degli Stati Uniti, dove sicuramente ha toccato con coraggio e con forza il tema dei migranti. E poi il suo grande impegno per la pace che vogliamo che continui.
Ecco, qui in Guinea-Bissau siamo e saremo sempre grati a Papa Francesco. Preghiamo per la sua anima e preghiamo perché il suo ministero possa continuare.
Un episodio per dire chi era Papa Francesco, il Papa degli ultimi, dei più piccoli. Nel Giubileo della comunicazione sociale, a gennaio, è stato presente il direttore di Radio Sol Mansi, Casimiro Cajucam, e tra tutti i giornalisti, per sedersi nella parte davanti, quella vicino al Papa, è stato scelto lui. È stata scelta la Guinea-Bissau, è stata scelta Radio Sol Mansi. Poteva scegliere una delle grandi radio mondiali, un grande paese importante… Ha scelto la Guinea-Bissau, ha scelto i piccoli, ha scelto gli ultimi, quelli dimenticati, perché questo era e sarà sempre Papa Francesco, il Papa della gente.
E quindi voglio proprio dire il mio grazie al Signore di averci donato Papa Francesco e grazie a Papa Francesco che rimarrà per sempre nei nostri cuori. Ma soprattutto vogliamo che rimanga nel nostro impegno come Chiese dell’Africa, come Chiese della Guinea-Bissau, per essere Chiese vicine alla gente, vicine ai poveri, ai migranti e impegnati per la pace e la giustizia.
Che Papa Francesco ci aiuti in questa difficile e importante missione!
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