Raul Tabaranza, arte e missione tra Filippine e Africa
Affascinato dagli orizzonti e dalle luci dell’Africa, padre Tarabanza, missionario comboniano, li trasferisce nella sua arte, dove però non mancano i richiami alle radici filippine
è un missionario comboniano di origini filippine. La sua prima terra di missione è stata lo Zambia, dove ha trascorso nove anni immerso nelle luci e nei colori della natura, affascinato dall’enorme varietà di animali del parco di Luangwa. Per questo forse le sue opere sono un’esplosione di azzurri, gialli, rossi, viola e verdi che sembrano danzare insieme sprigionando vitalità e gioia. L’incontro con l’arte è stato però un evento inaspettato, arrivato come per caso nei momenti di riposo durante un anno sabbatico trascorso a Roma tra il 2017 e il 2018: riempire i fogli di decori e disegni era un modo per rilassarsi e fare silenzio, ma a poco a poco questa pratica si è trasformata in un’esigenza generativa e comunicativa, per cui i blocchi da disegno e l’attività artistica sono entrati a far parte della quotidianità della missione. L’arte ha portato con sé introspezione, disciplina e calma, e ha aperto un cammino di bellezza che è avvicinamento a Dio. Per Raul Tabaranza fare arte come “pregare con la punta delle dita” utilizzando la forza creativa propria dell’essere umano. Le sue opere, realizzate con differenti materiali e tecniche, come disegni, pittura, collage, foglie secche, immagini, fotografie, sono anche un efficace strumento di comunicazione e di evangelizzazione: come missionario utilizza spesso i social, su cui pubblica le sue creazioni accompagnandole con commenti che ne esplicitano il significato, permettendogli così di arrivare a un pubblico più vasto e diversificato. Come afferma spesso, infatti, viviamo in un’epoca in cui è importante far uso di strumenti di comunicazione creativi e di qualità per parlare di Dio. Tra i temi rappresentati vi sono la vita di missione, la celebrazione delle feste della Chiesa e richiami alle radici filippine, come il trasloco bayanihan, la tradizione per cui in un villaggio tutti aiutano a trasportare la casa in legno e bambù della famiglia che si deve spostare. Un tema che diventa il simbolo della collaborazione tra la Trinità e il missionario.Articoli correlati
Una famiglia molto speciale
La Piccola Famiglia dell’Assunta è una comunità monastica in cui ogni membro adotta una persona con disabilità. Nata a…
Pime Day, con il mondo nel cuore
Domenica 15 settembre al Centro Pime di Milano torna il Pime Day, la 93esima edizione del Congressino missionario: stan…
Missionarie dell’Immacolata: insieme, dove il Vangelo chiama
A settembre le Missionarie dell’Immacolata tengono a Rocca di Papa il loro XII capitolo generale. «Rivediamo le nostre…

