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In un libro la storia del Pime

Si intitola «Missione al centro. Storia del Pime (2000-2025)» il libro curato da Raffaella Perin che ricostruisce gli ultimi 25 anni della vita dell’istituto

Lo scorso 30 luglio il Pime ha festeggiato i 175 anni dalla fondazione del Seminario Lombardo per le Missioni Estere, l’istituto che nel 1926 – insieme al Pontificio Seminario dei Santi Apostoli Pietro e Paolo per le Missioni Estere, sorto a Roma nel 1871 con finalità analoghe – per volontà di Pio XI sarebbe poi diventato l’attuale Pontificio Istituto Missioni Estere. Come tutti gli anniversari anche questo del Pime è stato un’occasione per rileggere la propria storia, con un’attenzione particolare a quella più recente.

Ed è in questo solco che si inserisce il libro “Missione al centro. Storia del Pime (2000-2025)” in uscita per la Fondazione Pime e che sarà presentato nel contesto del Pime Day a Milano, domenica 21 settembre. A firmarlo è Raffaella Perin, professoressa associata di Storia del cristianesimo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che dal 2021 al 2024 è stata direttrice dell’Ufficio Storico dell’Istituto. A lei la Direzione generale aveva affidato già alcuni anni fa il compito di aggiornare con uno sguardo sugli anni a noi più vicini la “Storia del Pime” che padre Piero Gheddo aveva pubblicato nel 2000, soffermandosi allora sui primi 150 anni, quelli che vanno dal 1850 al 2000.

Il libro di Raffaella Perin che ora viene pubblicato non è una mera cronaca di avvenimenti, ma si propone di essere una riflessione sul cambiamento d’epoca che il mondo sta attraversando anche in ambito missionario. Ricordando l’incoraggiamento che Papa Francesco, nell’udienza concessa nell’ottobre 2022 per i 150 anni di Mondo e Missione, offrì a tutti coloro che lavorano nel Pime a continuare a mettere «la missione al centro», «perché la realtà si vede meglio dalle periferie». Un invito che non può che spingere il Pime a perseverare nell’impegno preso 175 anni fa.

«Ciò che mi ha guidato nella scrittura di questo volume – spiega Raffaella Perin nell’introduzione – è stato il proposito di consegnare ai missionari del Pime uno strumento di riflessione, per quanto limitato, utile per la comprensione del presente. Ho provato a mettere a tema i problemi che i membri del Pime si sono trovati ad affrontare nel contesto ecclesiale e geopolitico in continuo mutamento degli ultimi vent’anni. In altre parole – continua l’autrice – ho privilegiato la problematizzazione e la contestualizzazione nel più ampio quadro delle dinamiche storiche ed ecclesiali, rispetto alla cronaca degli avvenimenti, con l’inevitabile selezione dei temi da affrontare e dei racconti da riportare. Ho scelto dunque di privilegiare le fonti orali, per lo più interviste che i membri dell’Istituto mi hanno concesso. Ho scoperto così che ogni missionario, religioso o laico, ha una storia affascinante da raccontare». Il volume è suddiviso in due parti. La prima – intitolata “Una questione identitaria” – ripercorre con uno sguardo generale e in maniera trasversale alcuni grandi nodi del cammino dell’Istituto negli ultimi 25 anni. La seconda – intitolata “Le missioni del Pime” – passa quindi in rassegna una per una le esperienze delle comunità in ciascuno dei Paesi dove i missionari oggi vivono il loro apostolato.

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