Brasile, ecco perché il prezzo del caffè è quasi raddoppiato (e continuerà a crescere)

Brasile, ecco perché il prezzo del caffè è quasi raddoppiato (e continuerà a crescere)

La siccità (prima) e le gelate (poi) del 2021 hanno dimezzato la produzione portando ad un aumento del prezzo. Il cambiamento climatico potrebbe generare una crisi produttiva senza precedenti

 

È in assoluto una delle industrie legate al food & beverage (cibo e bevande) più importanti e remunerative del mondo; solo in Italia, il fatturato annuo delle aziende di settore sfiora i 4 miliardi di euro. Stiamo parlando dell’industria del caffè (“Una cosa seria”, si direbbe a Napoli) che nell’ultimo anno si è trovata ad affrontare un cambiamento che potrebbe essere epocale e che, soprattutto, potrebbe portare ad un rincaro dei prezzi mai visto in precedenza.

In solo 12 mesi, il “C price”, ovvero il prezzo di riferimento del caffè Arabica, è passato da 1,07 dollari per libbra (454 g) a 1,95 dollari, toccando addirittura quota 2,08 dollari nel mese di luglio. Gli esperti assicurano che non si tratta affatto di un’anomalia, ma che, anzi, i prezzi potrebbero continuare a lievitare anche nei mesi a venire. Ma a cosa è dovuto un aumento così eclatante? Com’è possibile che il prezzo della materia prima sia quasi raddoppiato in così poco tempo? Sintetizzando e semplificando, la risposta potrebbe essere formulata in questo modo: una serie di eventi climatici avvenuti nell’arco di pochi mesi in Brasile (il maggior produttore mondiale di caffè) hanno ridotto notevolmente la produzione andando ad incidere inevitabilmente sul prezzo finale del chicco.

Tuttavia, questa risposta non è affatto esaustiva, come spiega l’articolo pubblicato sul sito di theconversation. Già negli anni passati si era assistito a raccolti sfortunati o, addirittura, dimezzati rispetto alla media, ma questo non aveva inficiato sul prezzo a tal punto da vederlo quasi raddoppiato. Questo grazie anche alla gestione delle scorte sempre ben rifornite e alle possibilità fornite dal mercato dei futures. Il 2021 è stato uno di quegli anni cosiddetti “Off” per il Brasile, ovvero con una scarsa produzione: la grave siccità dei primi mesi unita alle devastanti gelate dell’ultimo periodo, hanno portato gli esperti e i produttori a prevedere un raccolto che sarà considerato il peggiore degli ultimi 12 anni. Ma anche così la risposta continua ad essere incompleta.

Il problema, infatti, non è limitato solo al raccolto di quest’anno: i continui cambiamenti climatici e i devastanti eventi atmosferici che ne conseguono porteranno a scarse produzioni anche in futuro. In particolare, le gelate sono uno dei peggiori nemici delle piante da caffè perché colpiscono – e in molti casi uccidono – quasi due terzi degli alberi da frutto, i quali per tornare ad essere produttivi necessitano di un periodo lungo anche 5 anni.
Il 2021 non ha dunque dimezzato solamente il raccolto annuale, ma ha anche dato il via ad una lunga stagione di cali nella produzione del caffè in Brasile che potrebbe portare i prezzi a raddoppiare ulteriormente fino a toccare i 4 dollari a libbra nei prossimi anni.

Storicamente il prezzo del caffè è sempre stato volatile e influenzabile da molte variabili. Nel corso degli anni si è assistito ad un’abbondanza di offerta che fece crollare il prezzo fino a sotto il dollaro a libbra (come negli anni ’90) finché un evento catastrofico non ne corresse la tendenza diminuendo la produzione. Allo stesso modo, i prezzi del caffè crollarono nella prima parte del decennio scorso quando la produzione globale si espanse oltre i confini sudamericani.

Oggi la situazione è più incerta che mai per i produttori brasiliani. Chi sopravvivrà a questa crisi produttiva avrà la possibilità di monopolizzare il mercato negli anni a venire. Mentre i piccoli produttori faranno la fame o addirittura scompariranno a causa delle gelate del 2021 e dei futuri eventi atmosferici legati al cambiamento climatico.